Poeti Del Parco

Poesia dalle Periferie del Mondo

Voglia di biancospino

Da L’erborista Se infuria sotto i polsi o in petto scalcia il sangue intestardito, giura sui santi che non tremerai e chiama per le stanze e dappertutto la pallida spinosa tutta cuore che spremerà tintura da colmare la tazza – se ti senti morire, se non hai la forza per digerire in una volta il […]

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Vuci

Ti guardu quandu non t’accorgi, capisciu ca non sì cchjù u stissu e ca sutta nu sdarrùpu tì jettàsti comu pumàra servàggia mpostamàta. Arrìcchj vuci affundàti nto tempu, ma ca l’attri non sèntunu, vuci ca u mari porta, vuci ca u ventu hjùhhja, vuci ca vannu, vuci ca pò tòrnanu. Cridi ca cocchjùnu ti lèji […]

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                     (nell’anniversario della tua morte) Scrivere a un amico morto, non andare all’annuario che si tiene tra fiori e incensi, profumi e scadenze oltre il tabellone. Jocu â facci to ccu sti palori, sugnu vivu e strazzu çiatu comu mi piaci e pari. E mi talju, […]

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Er vive quotidiano

Vivemo stretti come le sardine e se scanzamo per restà lontani, coremo tutti p’agguantà un domani che tra le righe porta scritto: FINE! Vado a lo sgobbo tutte le matine e spollo assieme all’antri esseri umani, fó p’accostalli e pareno marziani co li spinotti, er “bippe” e l’antennine. Pago lo scotto, smammo, m’arintano e a […]

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Ritorno

Mi rasserena ugualmente nel pensiero esistenza di questo paese sfibrato come un lacerto acquattato che cercare a ritroso reperti ardire di qualche violaciocca con sotterrate le radici propinque alla cisterna del butan gas. E da questo pertugio di finestra tra il limite dell’argine e del porticato sine cura si scruta a mane il cielo bigio […]

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Mela d’inverno

La mela d’inverno ha sapore diverso. Sul ramo vacilla resiste ai fiocchi. Ha sfumature di rosso alla luce s’accende. Di notte sogna l’estate. Qualcuno offre uno spicchio un altro ben tagliato la polpa corposa dal profumo stordente di tronco e di terra. Eva acconsente ad Eva il dono di una mela. Non semi nel cuore […]

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Il tempo della neve

1 Non è morbida la neve se ha uno zoccolo di ghiaccio stratificato. Attrae il monte di pini brizzolati la piazza romantica innevata con la fontana diaccia e la luce riflessa sul candore. Pelle che copre le ossa indurite nello scheletro la pazienza del vivere. È di ognuno la faccia secondo convenienza liquida d’acqua o […]

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Cogolo o dell’Italia

Dal sole a precipizio quasi estivo al fioccare del giorno e della notte. Marzo cade sciolta la neve come a dicembre Ieri le ragazze si abbronzavano al sole di Cogolo ora di nuovo il bucaneve asconde i morti sotto terra liberi dalla coltre si riaddormentano infreddoliti stretti alle ossa. Le stagioni cadono le certezze: di […]

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Sàbbito senza sole!

di Carlo Bardella
 È sàbbito! ’Gni sàbbito che passa me fa penzà’ ar proverbio… Ch’eresia! Nun manca er Sole a un padre de famîa
 che ar sàbbito ha da di’: l’ho fatta bassa?

 Cammino, cerco, chiedo: “No”. “Ripassa”.
 “Forse”. “Nun dò nessuna garanzia”. Io, se nun fosse ’na vijaccheria,
 sbrojerebbe pe’ sempre la matassa.

 Crédeme, […]

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Sotto la superficie

Da Cattiva educazione Mi pareva che il sonno rigirasse nella sua scorza molle filamenti sparsi di notte dentro le giunture: ma nel mare di fronte, nella camera scura, bassi dormivano pesci nel tondo di un oblò sottomarino, altre dentate a fil di lama pinne, nero sbadiglio e taglio in acqua fonda, sacco pareva rivoltato o […]

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Metà della notte

Ti metto sulla punta delle scarpe giorno che te ne vai e bene allineate dormiranno il tempo intero senza temere il freddo dei miei piedi e dell’osso che sporge. Inanimate le scarpe non sentiranno l’altra metà della notte il passo alzato cercare la porzione di sonno derubato. […]

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Imbrattando senz’ordine

 Da Zona di ascolto Già sfitta e resa debole di cuore, e tutt’orecchi il vento si figura alzato tendersi, chiudere la porta, infilzare una fitta imbrattando senz’ordine l’appello contro il muro con la sua voce corta, con le mani che prega di spolverare l’aria liberata. […]

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Pelle dagli occhi duri

Larga bocca struccata e sfatta buca nello specchio incrociato alla porta oltre la quale fingere o morire fissando un punto, un varco da indossare: ma è cresciuto stanotte nell’udito d’un’altra spanna il lago, pelle dagli occhi duri/che non ti sta a sentire. […]

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L’anguria

Un omo co manasse cusì grande da cavar su, de simitón, co tute le raíse un saúgo, el bate su n’anguria co le nóse dei déi, disèndoghe ai putèi che ghe sta torno: «Questa la me par bona; co le angurie bisogna sentire come che le sona dentro. Lóre ga na campana che ciama i […]

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