Una poesia inedita di Mario Melis

Mario Melis è nato a Roma nel 1942 e vive a Palestrina (RM). Ha insegnato lettere in un istituto statale della Capitale. Ha pubblicato ricerche di carattere storico-archeologico e il libro di poesie L’altro (Roma, Ed. Cofine, 2004) e per la stessa editrice nel 2014, Notizie dall’isola , e nel 2019 Rendiconto di viaggi incompiuti

Di sequito una sua poesia inedita.

La poesia?

I
Quando sarà il mese di giugno
non sarà importante il tempo,
ma pronunciare.
La macchina delle parole,
il libretto d’opera,
non esce nei campi,
una musica indipendente dai versi.
Ma deve essere un battito, un rimbombo.
Toccare è non toccare.

II
A ogni rintocco di un attimo
di campana, così intendi,
avanza, la luce o il buio
innanzi a noi,
ma dietro pensiamo sia la luce.
Tuttavia come oggi accadeva ieri.
Questa verità impariamo.
Incerti su quale sia la luce
o dove astrattamente si colloca.

III
Alle cose

I miei occhi ti hanno perso
e poi l’immagine è scesa
nella cosiddetta anima
e una parola sta aspettando
per dire qualcosa che corrisponda
a “te” gli oggetti.
Si tratta di un viaggio
con cui restituiamo le cose,
sebbene non siano le stesse
L’albero è allora il mio albero.
E per esse proviamo insieme
lui e io riconoscenza e sconforto.