Anche nel 2022 si è ripetuto il “miracolo”. Ischitella ha ancora colpito al cuore i poeti in transito in occasione della 19ª edizione del Premio-Ischitella Pietro Giannone.
Altri due poeti: Maurizio Rossi e Sergio Cicalò si sono aggiunti alla lista prestigiosa dei poeti che hanno composto loro poesie per la “piccola città dei poeti”, come è stata definita Ischitella.
Sono quindi, fino ad oggi, ben 59 (cinquantanove), un record assoluto.
E quindi il libro “43 poeti per Ischitella” pubblicato da Cofine dovrà essere necessariamente aggiornato, mancando all’appello altri 16 poeti.
Ed ecco le poesie di Maurizio Rossi (dialetto romanesco) e Sergio Cicalò (sardo campidanese-cagliaritano)
Ischitella duemilaventidue
di Maurizio Rossi
Me sveja ‘n sole settembrino
tramente che me frigge ner cervello
er latinorum…hic est tellus,
anvédi…Ischitella! ‘Ndo l’ulivo
aspetta che se coce er pane ar forno
e ‘ndove la Poesia spasseggia pe’
li vicoletti, arampica le scale,
smiccia le carte de li vecchi…
Vent’anni fa io stava ar mare
qua vicino… e c’eri puro te
Giggé, che mo’ fai capoccella
dietro ‘na nuvoletta solitaria
e ridi, mentre te sento di’:
“Chi li capisce tutti ‘sti dialetti,
io so’ de via Ripetta a Fiume
ahó, io so’ romana!”
Benéi tottus a Ischitella (Venite tutti a Ischitella)
di Sergio Cicalò
It’ est unu poeta? Benéi tottus
a Ischitella, che ddu bolèi’ sciri.
In d’una pratza èis agattài una matta
chi pàri’ furriàda a fundu in susu:
arréxinis frusuèndu me in su célu
e is fòllasa cittìas asùtt’ ’e tèrra.
Che cosa è un poeta? Venite tutti / a Ischitella, se volete saperlo. // In una piazza troverete un albero / che sembra capovolto: // le radici che frusciano nel cielo / e le foglie zitte sottoterra.
Maurizio Rossi, nato a Roma nel 1952, è medico in pensione. Ama scrivere in lingua e in dialetto romanesco. Collabora con scritti e recensioni al sito poetidelparco.it; è nella redazione della Rivista “Periferie” diretta da V. Luciani e Manuel Cohen. E’ socio de “La Primula”, associazione tra volontari e famiglie di disabili, nella quale partecipa al laboratorio teatrale integrato e agli spettacoli. Ha pubblicato le raccolte di poesie: Dal pozzo al cielo (2008), Tempo di tulipani (2009), Sono aratro le parole (2011), Che resta da fare (2014) e, in romanesco, Cercanno leggerezza (2015), La veglia e il sogno (2019).
Sergio Cicalò (Cagliari, 1970). Laureato in Lettere classiche, ha insegnato nei licei e ora insegna nel carcere di Cagliari-Uta. Tra i fondatori della rivista di poesia “Erbafoglio” di Cagliari, ha pubblicato il libro di versi Giovane cagliaritano (1993), finalista al Premio Giuseppe Dessì di Villacidro. Un’altra raccolta di poesie, Lo sguardo degli occhi chiusi, uscirà prossimamente. Nel 2021 è stato finalista nella sezione «poesia inedita» del Premio internazionale Rainer Maria Rilke di Duino. Pubblicazioni recenti di poesia: Sette sonetti sono usciti nella rivista «Smerilliana» 22, 2019; alcune poesie in sardo campidanese sono uscite nella rivista “Avamposto” 1, 2022.