Partirono inquieti
prima che fosse l’alba
come per una mala azione.
Il tempo appena
per rapidi saluti
e lacrime furtive;
e la corriera,
veloce giù pei neri campi,
li affidò al destino
e alla strepitante Garganica.
Li sorprese a Cagnano
il giorno, il lago, l’Isola ed il mare
e, stretto in cuore,
un pianto come di bambini.
Poi il treno si affannò tra le viti e gli ulivi.
Domani un altro giorno,
un’altra terra.
A Milano, a Torino
si va come alla guerra.