Sessanta poeti per Ischitella

Con la poesia di Paolo Steffan dedicata alla piccola “città dei poeti”

 

Dopo i poeti: il romano Maurizio Rossi e il sardo Sergio Cicalò, aggiuntisi, durante la diciannovesima edizione del Premio Ischitella-Pietro Giannone, alla lista prestigiosa dei poeti che hanno composto loro poesie per la piccola patria dei poeti (https://poetidelparco.it/sono-adesso-cinquantanove-i-poeti-per-ischitella/), ecco molto gradita, la poesia del veneto Paolo Steffan.

La sessantesima, “per i tempi imprevedibili della poesia”, giunge solo ora, dopo che Paolo Steffan è stato tra i premiati in due occasioni, ospite nella cittadina garganica, a dimostrare ancora una volta che la patria di Pietro Giannone ( ben presente nel testo di Steffan) lascia un segno duraturo nei partecipanti al Premio a lui intitolato. E alla cui segreteria stanno pervenendo, in questi giorni, le ultime raccolte per la ventesima edizione in vista della scadenza ormai vicina del 30 aprile.

 

Ed ecco la poesia di Paolo Steffan:

 

L’é ’n barchin bianc in alt sora ’l so mar

‘fa n’arca de Noè ’nde che te cata

tute le sòrt de lengua: na Babèle

ma de la poesia: e no l’é bèstie

a far tuti sti vèrs ma na sòrt de òn

e ’l so Noè l’é fat de piera: Piero

i lo ciama e l’é in mèdho a la gran piazha 

che l’é ’l pont de la barca che se ciama,

’fa na isola cèna, Ischitèla.

 

TRADUZIONE

 

C’è un barchino bianco in alto sopra il suo mare

come un’arca di Noè dove trovi

tutti i tipi di lingua: una Babele

ma della poesia: e non sono animali

che fanno tutti questi versi ma una specie d’uomini

e il loro Noè è fatto di pietra: Pietro

lo chiamano ed è in mezzo alla grande piazza

che è il ponte della barca che si chiama,

come una piccola isola, Ischitella.

 

PAOLO STEFFAN è nato nel 1988 a Conegliano. Laureato in Filologia e letteratura italiana all’università di Venezia, da sempre vive a Castello Roganzuolo, ultimo lembo orientale dei colli di Conegliano. Ha pubblicato due monografie: Un «giardino di crode disperse». Uno studio di Addio a Ligonàs di Andrea Zanzotto (Aracne, 2012, con prefazione di Ricciarda Ricorda) e Luciano Cecchinel – Poesia. Ecologia. Resistenza (Arcipelago Itaca, 2016, prefazione di Alessandro Scarsella); e ha curato con Giuliano Galletti i volumi Sebastiano Barozzi e la sua Cronaca del popolo (Comune di San Fior, 2016) e «Germoglia il silenzio». Vita di Giocondo Pillonetto (in pubblicazione per De Bastiani, 2020). Ha firmato la prefazione a Versi vissuti. Poesie 1975-1990 di Edith Bruck (Edizioni Università di Macerata, 2018, a cura di Michela Meschini). Ha pubblicato le raccolte poetiche In deserto (Arcipelago Itaca 2018, con prefazione di Flavio Ermini) e Frantumi, introdotta da Umberto Fiori nel Quattordicesimo quaderno di poesia italiana contemporanea (Marcos y Marcos, 2019, a cura di Franco Buffoni). Nel 2019 ha vinto la decima edizione del premio “Raduga” con la prosa narrativa Fiaba.