Raffaele ch’è stato alla Germania

Raffaele ch’è stato alla Germania

serrando i denti al gelo e alla fatica

per un pezzo di terra ed una casa,

con il fiele nell’anima invidia

l’operaio tornato da Torino:

con la seicento usata

mafiosamente gira per le strade.

(Fosse rimasto al paese

se la sarebbe sognata

la macchina).

Lui troppo presto tornò;

la nostalgia lo vinse del paese

così tanto lontano.

Affanculo la nebbia e la Germania!

E guarda torvo milanesi,

torinesi e germanesi:

si vergognano, adesso, del paese,

lo disprezzano e parlano impolito,

si vantano di case e di milioni.

E andarono lontano a mangiar nebbia,

le pezze al culo e le valigie di cartone.