Anche oggi compero il pane
e chiedo il più caldo,
quello infornato stamane.
Che sia di farina bianca,
mi raccomando,
lavorato nei mulini
dove non manca
il grano d’oro puro e genuino
che cresce nel mio paese
sempre fertile come un giardino.
Staccherò mille riccioli allegri
da vigneti odorosi,
silenziosi
per farne vini sinceri
e riempire le mie serate vuote
di suggestioni e di pensieri
dai profumi antichi
che mi conducano
al riposo nella terra mia,
generosa di pane, vino e fantasia.
Sì, potrei anche così
vivere contento,
non mento
grazie al pane,
una cipolla e un bicchiere di vino
sorridere al mio destino,
ma non basta
a quanto pare
neanche se io canto
le bellezze del mio mare
a calmare
inquietudini, malumori e dispiaceri
cagionati non dal fato,
ma dal potere occulto e disgraziato.