Bruno Cimino

Bruno Cimino nasce a Tropea il 17 novembre 1952 e vive a Roma. Svolge attività di scrittore e giornalista e ha avuto esperienze come sceneggiatore e regista. I primi approcci con la scrittura risalgono a quando, ancora molto giovane, studiava presso il Collegio dei Padri Missionari Redentoristi di Tropea. Dopo la maturità conseguita presso l’Istituto Professionale di Stato per il Commercio di Tropea, si iscrive alla Scuola Superiore di Giornalismo ad Urbino ed inizia a scrivere i primi articoli per alcuni periodici, tra i quali: Nuove Dimensioni e L’Internazionale. Tra la fine degli anni ’60 e la metà degli anni ’70, ancora a Tropea, si dedica alla musica formando il gruppo pop I Rangers, scrivendo la maggior parte delle canzoni del repertorio musicale. Successivamente, il 22 marzo 1977, insieme a molti altri amici locali, fonda una delle prime emittenti radiofoniche italiane Radio Tropea impegnandosi come direttore dei programmi e conduttore di alcune trasmissioni. Nel 1982 si trasferisce a Roma dove continua l’attività giornalistica collaborando con alcune testate di impegno sociale, politico e sindacale, tra i principali: Fabbrica e Società; …Le Segrete Cose; Nuove Proposte; Abitare A; Stargate Magazine, Periferie e Il Mecenate (di queste ultime due è Direttore Responsabile). Tra le frequentazioni di cenacoli romani una delle più importanti è l’Accademia del Sole fondata da Piero Cruciani Antinori, seguita da numerosi poeti di elevato spessore culturale, i cui incontri avvenivano in una libreria sita a Vicolo della Gatta, astante Piazza del Collegio Romano. Nei primi anni ’90 fonda insieme ad alcuni letterati romani il Movimento dei Liberi Pensatori, che in parte riflette il pensiero di Giordano Bruno. La sede del Movimento è in Via Barberini n. 11 e gli incontri si svolgono ogni 15 giorni, di domenica pomeriggio. Aderiscono a questo “fermento letterario” molti giovani, rappresentanti di varie scuole di pensiero, si attrezzano con un periodo che chiamano Il Mecenate e svolgono diverse attività in campo sociale partecipando a manifestazioni di protesta sia studentesche che del mondo del lavoro e letterario con iniziative di incontri e conferenze su vari temi culturali,  inclusi il teatro, la poesia, la pittura e la musica (memorabile la manifestazione multimediale Ziggurat al Teatro dell’orologio dal 1 al 30 giugno 1992). Per qualche anno collabora con il regista Gianni Giaconia il quale gli offre l’incarico di Responsabile dell’Ufficio Stampa del Teatro Santa Francesca Romana nella zona Eur della Capitale; in occasione dei 500 anni della scoperta dell’America, gli chiede di scrivere una commedia dal titolo Cristoforo Colombo che poi, Giaconia, rivedrà per problemi di “allestimento e messa in scena”. È questa una delle opere, ad oggi, rimaste inedite, tradotta anche in dialetto tropeano.  A partire dal 1994 fonda il periodico Il Gazzettino di Tropea e Dintorni. Di questo periodo sono i film Karma, Non per tutti è Natale, Un amore chiamato Tropea e il documentario I dolmen di Nardodipace, per i quali scrive lo sceneggiatore e firma la regia. Probabilmente l’esperienza più impegnativa e forse più amata, per la quale a tutt’oggi è ancora vivo il ricordo del grande successo ottenuto, è la manifestazione Tropea Film Festival che ha portato avanti insieme alla moglie Bruna Fiorentino dal 2006 al 2011.

Pubblicazioni: Inchiostro di sangue (Syntesis Editore, Milano 1980), Riflessioni (Edizioni Nuovi Autori, Milano 1985), Ragioni e Intuizioni (Edizioni M.L.P., Roma 1990), Tropea perla del Tirreno (Edizioni Pubbliprint, Roma 1993), Misantropie (Trophaeum Edizioni, Roma 2001), Amo la mia terra (Trophaeum Edizioni, Roma 2002), Immagini di Tropea (Sallustiana Editrice, Roma 2002), Gurnéa (Meligrana Editore, Tropea 2009), Storia di Tropea a fumetti (Meligrana Editore, Tropea 2011), I cosi quandu si cùntunu pàrunu nenti – Le disgrazie, quando si raccontano, sembrano niente (Meligrana Editore, Tropea 2017), Esortazioni (Meligrana Editore, Tropea 2018), Racconti tropeani (AAVV – Meligrana Editore, Tropea 2019), Liberi Tutti – Diario Covid19 (Meligrana Editore 2020), Storia di Cupido e sopravvivenza degli animali dopo la morte (Meligrana Editore, Tropea 2021).

 

 

Le poesie di Bruno Cimino

Amo la mia terra

Amo la mia terra


che odora d’antico,


del paese io dico,


dove sono cresciuto


e più sotto, in riva al mare


dove sono nato


amo la risacca


gli aranci, i limoni e i mandarini.


Evoco immagini


di mille scorribande


dalle bianche spiagge


e azzurre acque


ai clivi verdeggianti delle colline.


E poi in piazza


a passeggiare per il corso


con gli amici e contemplare il mare:


mi sentivo un campione


a parlare di donne, di politica


e del gioco del pallone.


Ascoltavo i vecchi pescatori


raccontare storie e leggende


di fantasmi, cavalieri e grandi amori.


Leggevo la sofferenza


sui balconi e nei portoni,


dei bambini udivo i pianti


e le bestemmie in bocca ai grandi.


Di mia madre io ricordo le raccomandazioni,


di mio padre alla sfortuna le maledizioni,


del politico e meglio dimenticare


è più nobile non parlare.


E chiudo il libro dei ricordi


cartoline in bianco e nero


come le angosce e le esasperazioni,


ma non prima di volgere un pensiero


a chi ora tace


e sa in verità


ben altre cose dei viventi


della mia terra


e dei futuri eventi.


 

Profumi Antichi

Anche oggi compero il pane


e chiedo il più caldo,


quello infornato stamane.


Che sia di farina bianca,


mi raccomando,


lavorato nei mulini


dove non manca


il grano d’oro puro e genuino


che cresce nel mio paese


sempre fertile come un giardino.


Staccherò mille riccioli allegri


da vigneti odorosi,


silenziosi


per farne vini sinceri


e riempire le mie serate vuote


di suggestioni e di pensieri


dai profumi antichi


che mi conducano


al riposo nella terra mia,


generosa di pane, vino e fantasia.


Sì, potrei anche così


vivere contento,


non mento


grazie al pane,


una cipolla e un bicchiere di vino


sorridere al mio destino,


ma non basta


a quanto pare


neanche se io canto


le bellezze del mio mare


a calmare


inquietudini, malumori e dispiaceri


cagionati non dal fato,


ma dal potere occulto e disgraziato.

Ricordi Lontani

Si alza soave


il profumo del mare


notturno incolore,


a quest’ora


mi bagno i pensieri,


e di ieri


ricordo l’aurora


e un sorriso sincero,


poi io lontano lontano,


addirittura straniero.


Un rogo s’accende,


la vita divampa,


serena l’aurora si schianta


nel sole


di un giorno


disperso tra mille vicende.


Son vecchio


son stanco,


di mente parecchio


di cuore non tanto,


rimango seduto,


svuotato


da ricordi lontani


richiamati dal profumo del mare,


mi aggrappo a tutte le storie,


percorro memorie


le mie, d’amore


dei tanti canti briganti


col tempo archiviati,


nascosti, velati,


alla fine ritrovati vietati.


Basta,


ora io voglio dormire


e con essi ancora morire


e sognare, sognare.

D’amor che vivo

D’amor che vivo


io nutro desìo


e traggo delizia


di qualunque cosa


che, ovunque mi trovi,


si posa


il ricordo di te


giacchè ti sento nell’aria


che respiro


e attratto ammiro


il tuo sguardo smarrito,


neanch’io più rammento di me.

Via dei Noci, 74

Io vado in via dei Noci,


io vado a sentir


le voci,


e scusate se fa rima,


ma non è di questo poetar


che io ho stima.


 


Lì confluiscono pensieri


tradotti in versi,


e vado a capir se i miei


si son per caso persi.


 


Incontro uomini e donne,


che come dei,


nei lunghi e freddi inverni,


cantano l’amore e il dolore,


tormenti eterni.


 


Sono suoni


le parole senza tempo,


note di viaggio


senza passaporto


per scoprire


se sono già morto


e sto sognando di vivere


prigioniero


dentro le righe


di un semplice pensiero.


 


Quando a Roma


si accendono le luci


io vado in via dei Noci


e ascolto, ascolto le amate voci.