Se dicevi alla fine le preghiere
e non eri una beghina
– ti bastava bambina tirare il carro
con giogo che ti segava il collo
per le biolche di terra a mezzadria –
mentre balbettavi per consolazione
“È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago
che un ricco entri nel regno dei cieli”
ma presa da pietà
pregavi per il padrone
cammello che non passa;
se alla fine diciamo le preghiere
(non si sa alla fine a che santo votarsi)
la prima cosa a memoria in latino
che ti viene in mente,
imparata da bambino:
Ave Maria gratia plena
e non importa il senso
ma il suono sacrale
che si affaccia naturale alle labbra
come brillano le stelle
ma brillano
e il sole
nell’immensa solitudine
si copre della sua luce
le lenzuola fino al collo
sempre più sotto, al tramonto,
le ombre
a mezzadria
a memoria in hora mortis nostrae
Maria