Giovanni Stefano Savino

Giovanni Stefano Savino è nato a Firenze il 15 ottobre 1920; impiegato, Poste e Telegrafi dal 1938 al 1949; soldato di leva e in seguito trattenuto dal 1940 al 1945; insegnante elementare, media inferiore e media superiore di italiano e storia dal 1949 al 1979; ha lavorato per una radio privata dal 1979 al 1994.

Ha nel cassetto 100 raccolte di poesia (77 o 106 per libro) scritte dal 1993 al dicembre 2005.

Ha pubblicato per Gazebo di Firenze, Anni solari, poesie scelte, 1999-2002 (2002) e Anni solari II, poesie scelte, 2002-2004 (2004).

Le poesie che seguono sono tratte da Trialogo (2001-2005), Firenze, Gazebo, 2006.

5 marzo 2007

Le poesie di Giovanni Stefano Savino

[La testarda ricerca di parole]

“La testarda ricerca di parole”

dentro il solco profondo della vita,

acchiappando i ricordi come bimbo

nella fossa vicino al movimento

perenne d’onda i girini da mettere

nel secchio. Avrei preferito non crescere

per anni ottanta, rimanere a sette.

Sarei ancora a tavola col padre

e con la madre. Dolgono le strade

divenute dei simboli su carta,

segni di lontananza, e le campane

di Santa Croce, e il lungarno da ponte

a ponte, e l’Arco di san Piero. Sudo;

e non da vanga il sudore, da febbre.

[Talvolta il giorno mi si incolla addosso]

Talvolta il giorno mi si incolla addosso

d’ora in ora più stretto; ed io mi sento

il mattone ed il piede nel mattone,

in chiuso spazio il filo d’erba avaro.

Gabriella, amica (la madre, le mani

che accarezzarono il libro, già vidi,

nervose, nobili, sulla tastiera

di pianoforte, in un tempo non tocco

dalle cieche lancette di orologio;

ecco perché mi accendono una fiamma

nel buio di memoria, che arroventa

la mia croce di ferro con la rosa

al centro conficcata nella pietra);

oggi per me assetato sei la brina.