che pomeriggio e che giardino tetro
con musa di maniera avresti detto
e quanti rami intricano sul vetro
Ma né l’oscura spezzata del tetto
sarà per la memoria un giusto metro
né il melo sfiorirà nel grigio letto
del marciapiede illuminando il retro
solitario di questo palazzetto
quando mani chirurgiche entreranno
con le dita di uranio e di cobalto
a liberare gli atomi rinchiusi
nella lampa che ignari strofinammo
e questo mondo perderà il suo smalto
e saremo negati a tutti gli usi
(da Sonetti in forma di poesia)