La programmazione culturale dell’estate 2008 a Vico del Gargano è stata piuttosto vivace, interessante e varia, con eventi di respiro e risonanza nazionale (la Mostra di Pazienza ed eventi collaterali annessi, ad esempio).
L’Amministrazione comunale ha organizzato anche una tre giorni poetica il 21, 22, 23 e il 24 agosto 2008 la premiazione del Concorso letterario per romanzo breve, giunto alla decima edizione.
Si è trattato di una quattro giorni letteraria che ha coinvolto ed appassionato gli amanti della poesia e della prosa, invitati a partecipare agli incontri di poesia a largo Del Conte e poi, l’ultimo giorno a largo Terra, facendo riscoprire agli intervenuti le molteplici suggestioni del suo centro storico della cittadina garganica.
Soddisfatti, oltre ai numerosi partecipanti, di come sono andate le cose l’assessore alla Cultura Giuseppe Aguiari ed anche il direttore artistico Vincenzo Luciani.
Sia Aguiari che Luciani, dopo aver annotato gli aspetti positivi e le inevitabili pecche (non molte per la verità) sono già impegnati nell’ideazione dei prossimi appuntamenti letterari, sui quali mantengono un doveroso riserbo.
L’assessore Aguiari tiene a precisare che non era affatto scontato riuscire a mantenere desta l’attenzione del pubblico per quattro serate consecutive, quelle dedicate alla letteratura, in un contesto agostano popolato da molte tentazioni di minore impegno quali feste, sagre, cantanti, sfilate e quant’altro Vico stesso e i paesi contermini offrivano in abbondanza.
“Ma la sfida – sottolinea Aguiari – è stata vinta ed il pubblico dei cultori della letteratura ci ha premiato con la sua assidua presenza. Questo ci spinge ad un ulteriore impegno e ad osare di più, nonostante la scarsità dei mezzi a disposizione”.
Ed ecco un sintetico resoconto delle quattro serate.
In quella del 21 agosto in Largo Del Conte ha aperto la serata il poeta foggiano Mimmo La Viola con la sua poesia dedicata ai temi dell’infanzia e della filosofia tratta dall’esperienza quotidiana della gente semplice.
Applausi a scena aperta hanno accompagnato la lettura dell manfredoniano Franco Pinto, poeta di caratura nazionale che ha coinvolto in un’onda emotiva tutti i partecipanti.
Vincenzo Mastropirro che ha dato un saggio delle sue qualità di compositore, eseguendo suoi brani con il suo flauto, ha alternato nell’ostico dialetto di Ruvo di Puglia poesie di impegno ambientalista e di freschi ricordi di un’infanzia irrimediabilmente perduta.
Di Damiano D’Errico (Ischitella), è stata apprezzata la spumeggiante verve, la vena ironica ed autoironica, la ricerca di vocaboli arcaici molto espressivi del suo dialetto.
Rosaria Vera, poetessa di Vico del Gargano, accompagnata nell’occasione dal violoncello di suo figlio, ha concluso in maniera travolgente la serata, deliziando i suoi numerosi ammiratori (tra i quali è stata notata l’ex presidente della Provincia Carmine Stallone).
Il 22 agosto è stato dominato dal commosso omaggio del suo paese a Vincenzo Di Lalla, poeta, narratore, commediografo e musicista nativo di Vico del Gargano, di cui i partecipanti hanno potuto apprezzare i brani musicali che hanno inframezzato la lettura dei testi poetici affidati alla commossa quanto esperta lettrice Marilena Verri (per lunghi anni compagna di vita e sodale artistica appassionata del Di Lalla). La Verri è stata ottimamente coadiuvata da Licia Novaga (pure conduttrice della serata) e Vincenzo Luciani.
Nella seconda parte è seguito un ricordo della fine poetessa pugliese Rosella Mancini (Monopoli 1920 – Roma 1995), con letture delle sue più significative poesie dedicate alla sua regione, alla madre, ai suoi gatti, alla sua poetica.
Quella del 23 agosto è stata una serata dedicata ai temi del lavoro, ai frutti dello stesso e alla loro commercializzazione ed ai canti del Tavoliere.
Dopo la presentazione del libro, a cura di Bruno Vivoli, su: “Le esportazioni da San Menaio”, con la partecipazione dell’autore e del prof. Saverio Russo, è seguita quella del libro “I canti del Tavoliere” con la partecipazione dello scrittore e poeta Sergio D’Amaro e di Giovanni Rinaldi.
Quest’ultimo ha offerto saggi di canti di contadini della Capitanata. Testi poetici dedicati alle arance, testi sulla misera condizione lavorativa di Matteo Salvatore, e poesie sul tema dello sfruttamento del poeta Michele Sacco sono stati letti dagli attori compagnia teatrale Kappa di Vico del Gargano.
La Premiazione del X Concorso “Città di Vico del Gargano
Il 24 agosto in Largo Terra è toccato, per il terzo anno consecutivo a Michele Afferrante, preside del Liceo classico “Virgilio” di Vico la conduzione della cerimonia di premiazione del 10° Premio Letterario nazionale Città di Vico del Gargano.
Nella prima parte della serata si è svolto l’incontro con lo scrittore Eraldo Affinati, vincitore della I edizione del Premio della Critica Vico del Gargano 2008 con il libro “La Città dei Ragazzi” (Mondadori).
Il prof. Rino Caputo, preside della Facoltà di Lettere dell’Università di Roma Tor Vergata ha presentato il romanzo sintetizzandone i temi essenziali e delineandone le caratteristiche stilistiche. Nella Città dei Ragazzi (Mondadori), suo undicesimo libro, lo scrittore romano, narra la sua vicenda autobiografica, intrecciandola sapientemente e in maniera avvincente, con le storie di orfani di paesi extracomunitari giunti avventurosamente in Italia, approdati ed ospitati nella Città dei Ragazzi di Roma – un’istituzione che, nel dopoguerra, accoglieva orfani provenienti dalle regioni povere , in particolare del sud Italia. Eraldo Affinati ha affermato tra l’altro: “Ho bisogno di scrivere per capire quello che ho fatto nella vita”.
Il romanzo: “E’ la storia della mia esperienza alla Città dei ragazzi, la comunità educativa che sta alla Pisana a Roma, nata dopo la seconda guerra mondiale quando un sacerdote cattolico irlandese Carroll-Abbing decise di dare un tetto agli orfani italiani che avevano perduto tutto. Da tempo tutti i ragazzi sono stranieri, afgani, maghrebini, slavi, e sono minorenni, dai 14 ai 18 anni. Dopo la maggiore età devono andare via, finisce il permesso di soggiorno per minore età, trovare un lavoro per continuare a studiare. diventare adulti. Più di una storia si intreccia nel libro, con la vicenda esistenziale dell’autore: “Mio padre è stato un orfano, figlio di una ragazza madre che è morta quando era appena un ragazzo. Idealmente è come se insegnando agli orfani oggi, io risarcissi mio padre di quello che non ha avuto. Capisco lo sconforto e lo smarrimento dei ragazzi, e loro percepiscono che tra noi c’è un segreto comune.”
Nella seconda parte un racconto breve e una poesia sono stati letti rispettivamente dagli studenti Giordano Trischitta e Giulia Gasparrini (applauditissimi), vincitori del Premio Uniarts, premio letterario riservato agli universitari di Roma e del Lazio, con il quale è gemellato da quest’anno il Premio Vico del Gargano.
Il pressidente della giuria del Premio Città di Vico, prof. Daniele Maria Pegorari, ha poi sottolineato come il traguardo delle 10 edizioni è la testimonianza innanzitutto dell’impegno delle amministrazioni comunali di Vico che si sono avvicendate in questi anni. Inoltre – ha sottolineato – i 101 romanzi brevi partecipanti nel 2008, provenienti da tutte le regioni italiane, e la loro notevole qualità rappresentano una riconferma del prestigio del Premio stesso e della Giuria che si avvale della sagace opera dei membri della qualificata giuria.
Un affettuoso saluto, i complimenti della Giuria ed un caldo appaluso sono andati a Massimo Maso, autore di “Il cacciatore di formiche”, vincitore del Premio Vico del 2008 ed a Gianni Caspani, Riccardo Sgaramella e Vanes Ferlini, finalisti dello stesso Premio che sono stati premiati dal sindaco di Vico Luigi Damiani e dall’assessore Giuseppe Aguiari.
29-08-2008