I testi di Salvatore Adamo presentati in “Poeti del Parco” fanno parte delle centinaia di composizioni che, musicate, caratterizzano il mondo artistico del cantautore. Scritti in francese, in essi si evidenziano le principali tematiche: i sentimenti e l’amore, la libertà e la fantasia, la speranza e la riflessione su dolorose realtà.
Per meglio comprendere la poeticità dei testi – originali, profondi e sempre in evoluzione – è necessario tener presente le tante componenti della sua formazione culturale, quali il fascino dei canti e delle nenie siciliane ricordate dai genitori con nostalgia dopo il trasferimento in Belgio, e poi le arie delle romanze d’opera e le canzoni napoletane che conservano fra i loro tesori l’intensità del melodramma settecentesco.
Di educazione cattolica, avendo studiato fino a venti anni nel Collegio dei “Frères des Ecoles Chrétiennes” di Tournai, dove i numi tutelari sono autori cattolici come Péguy, Claudel e Bernanos, Salvatore Adamo è sempre rispettoso di quell’insegnamento per lui determinante, ma col tempo subentrano i dubbi e uno spirito critico verso i dogmi e i totalitarismi religiosi. Negli anni degli studi universitari di “humanités artistiques” legge con attenzione poeti e scrittori europei, ad iniziare da quelli censurati all’Ecole, come Prévert, Desnos, Vian. Alcune letture, in particolare “Il grande Meaulnes”, “Il Piccolo Principe” e “Alice nel Paese delle Meraviglie”, sono per lui una rivelazione.
La poeticità delle sue composizioni nasce da un bagaglio culturale che comprende il lirismo dei poeti intimisti, come Verlaine, per i quali il sentimento, le passioni e i sogni prevalgono sulla ragione, poi il surrealismo e l’arte figurativa belga, soprattutto quella di Magritte e Delvaux, con le prospettive falsate di realtà apparenti, e immersi in una dimensione onirica, le melodie di Brassens e Brel, con le espressioni dell’esistenzialismo francese, certe peculiarità della tradizione barocca siciliana, che si ritrovano nella scrittura di Bufalino e nella pittura di Fiume. Influenze gli giungono anche da scrittori che apprezza particolarmente, da Joyce a Hesse, Beckett, O. Henry, Salinger. Ama le “finzioni fantasmagoriche” di Buzzati, ammira la trasparenza dello stile di Gerard de Nerval, in cui la poesia è inseparabile dalla musica. Brani di romanzi o racconti, di René Char, O. Henry, David Keller e Saki, ispirano direttamente le sue composizioni. La sua attenzione è a tutte le arti, compreso il cinema, con la passione per le comiche di Charlot e dei film di Truffaut, Buster Keaton, Waida, Jorodowsky, Fellini e Woody Allen.
Erede dunque di grandi tradizioni culturali, compone testi con sempre nuove forme espressive, che si arricchiscono di metafore e allegorie. Esprime le emozioni del suo mondo immaginario, esaltando gli alti ideali d’amore e di libertà ed evocando sogni e fantasie, il tempo perduto che continua a vivere nella memoria. E testimonia, con profondo interesse civile, le suggestioni che gli dà la realtà. Le sue canzoni sono un richiamo alle ragioni del cuore e della coscienza, con la speranza che i valori della vita possano prevalere sull’indifferenza e sulle ingiustizie. Per le sue composizioni sentimentali, François Mauriac scrive che “le sue canzoni partono dal cuore e arrivano al cuore” e Brel lo definisce “il tenero giardiniere dell’amore”. La carica di ambasciatore dell’UNICEF gli deriva dal suo impegno civile. E’ “Commandeur des Arts et Lettres” in Francia, un riconoscimento al valore letterario dei suoi testi.
Così come il lirismo avvolge le composizioni in versi, anche nel romanzo Le souvenir de bonheur est encore bonheur, un linguaggio poetico coniuga realtà e fantasia, con invenzioni letterarie che uniscono la tradizione culturale belga a quella siciliana.
Salvatore Adamo, vedette internazionale, in più di sessanta anni di carriera ha inciso oltre 500 canzoni, perfino in greco, turco e coreano, con cento milioni di dischi venduti. In Giappone, dove le sue tourneés sono annuali, “Cade la neve”, con la forma di haiku, in cinquecento versioni, appartiene al folklore locale. E’ stato attore e regista. In Russia molti suoi poemi figurano nei manuali scolastici. E’ autore di Salvatore par Adamo (1965, Verbeeck), un libro di ricordi, Chansons racontées aux enfants (1968/69, Hachette), con testi rivolti all’infanzia, Le charmeur d’océans, illustrato de Folon (1982, Editions de la Lande) e Les mots de l’âme (1994, Sigier), due raccolte di poemi, Le souvenir de bonheur est encore bonheur (2001, Albin), un romanzo edito anche in Italia (La notte… l’attesa, 2015, Fazi).
Il colore del vento
Ho rincorso per anni la scia di un miraggio
E le folli promesse di un sogno d’infanzia
Eccomi qui perduto su questa strana spiaggia
Dove muoiono i gabbiani con grida strazzianti
Non conoscerò mai
Il colore del vento
Quando il vento mi parlò, egli era l’avventura
Si chiamò anche gloria, e più tardi illusione
Ma ben presto solitudine, dolce amara ferita
Nessuno mai però capì la mia ricerca
Non conoscerò mai
Il colore del vento
La forma dell’acqua
E l’età del tempo
E mi voltai sulle tracce dei miei tristi passi
Nell’ultimo ricordo svanivano già
Su una roccia sfinito mi sono seduto a pensare
Ero prigioniero…tra il mare….ed il mio passato
Certo non vedrò mai
Il colore del vento
La forma dell’acqua
E l’età del tempo
Ed ecco che ti trovo nel fiore degli anni
In un’aura d’azzurro e d’ amor che mi offri
Se vuoi darmi la mano io finisco il mio viaggio
Vedo negli occhi tuoi
Il colore del vento
Si vedo negli occhi tuoi
Il colore del vento
La forma dell’acqua
E l’età del tempo
Doloroso Oriente
Eri un sogno per noi
Da mille e una notte
Caro Oriente oramai
Sei una terra d’incubo
Medio Oriente strazziato
Doloroso ricordo
Ieri sì ti cantavo
Oggi piango con te
Ero accanto a te
L’altro giorno a Jenine
Maledicevi la sorte
Che la tua casa distrusse
E mi sanguino il cuore
Una sera a Tel-Aviv
Quando la tua gioventù ballava
E la prese la morte
Oggi piango per te
Mio doloroso Oriente
Non si sà più che dire
Non si capisce niente
Hai vissuto il tuo peggio
O sarà per domani ?
Ha senso sperare ancora
Di vedere sulla tua terra
Figli di Geova e Allah
Vivere in pace se non da fratelli?
Uscire dalla vecchia storia
La tragica spirale
Vuotarsi la memoria
Dall’odio ancestrale
Spezzare il maleficio
Che distrugge i tuoi figli
Nell’assurda trappola:
Occhio per occhio!
Oggi piango con te
Mio doloroso Oriente
Caro Oriente umiliato
Infelice, disperato
Nella tua bellezza ferita
Tu vuoi sfidare il tempo
E vedo le tue piaghe
E la mano che tendi
Sento sempre il tuo grido
O patetico Oriente
Ma non posso granché
Impossibile Oriente
Solo pensare a te
Una preghiera passando ogni tanto
Affinché i grandi del mondo
Ricordino di te
Del tuo male profondo
E più vivo che mai
Ma non si può pensare
Che non verrà quel giorno
L’inizio di un istante
In cui l’odio tacerà
Con due bambini che infine
Ignorando le frontiere
Cancelleranno per sempre
Tutti gli anni d’inferno
Ma oggi piango con te
Mio doloroso Oriente