Mi rasserena ugualmente nel pensiero
esistenza di questo paese
sfibrato come un lacerto acquattato
che cercare a ritroso reperti
ardire di qualche violaciocca
con sotterrate le radici
propinque alla cisterna del butan gas.
E da questo pertugio di finestra
tra il limite dell’argine e del porticato sine cura
si scruta a mane il cielo bigio per lo più
e l’alternare da sempre le stagioni mentre
la pioggia fitta di primavera bassa
mi succinge calda nel nido
che rimbalza ab antiquo echi e voci
e nell’attrazione sempre m’ingravida il pensiero.
Quando nella falcidie l’ultima casa
spiata come la deriva o la salvezza
"mia" dei gridi delle rondini
quale vedovanza.
-LauraRainieri-