Questa terra che bestemmia amore

L’ultima raccolta poetica di Maria Lanciotti

 

Questa terra che bestemmia amore (Roma, Edilet Editrice, 2009, euro 10,00) è l’ultima raccolta di Maria Lanciotti. Scrive Michele Tortorici nella Prefazione al volume: «A chi legge queste poesie è evidente che per Maria Lanciotti era urgente fare un bilancio della storia trascorsa e di quella presente, non senza uno sguardo sul futuro. Ma è altrettanto evidente che anche consegnare questo bilancio era urgente. Consegnarlo in primo luogo a se stessa: per farsi chiarezza, prima che per farla a noi che la leggiamo, per un bisogno di sintesi che, di fronte alle tante analisi propinate un po’ da tutti i media, ha avuto per questa poetessa il carattere di un bisogno incoercibile dell’anima. E consegnarlo, poi, alla terra stessa […] Ma, se di una testimonianza si tratta – e di una testimonianza in questo senso così forte –, direi che vuole farla – e lasciarla – sui rischi che la terra corre».
Il piccolo libro di 80 pp. “sprigiona, secondo la poetessa Rita Gatta – in ogni verso momenti che trascendono l’individualità particolare dell’immagine fotografica e portano invece all’Universalità dell’Uomo. Un uomo che è sempre meno consapevole della propria transitorietà nella vita su questa Terra, verso la quale non riesce a manifestare amore, gratitudine e soprattutto rispetto; questo accade pure nei confronti di se stesso, come osserva Marco Onofrio quando afferma che la specie umana è l’unica tra i viventi che si spinga al suicidio. Versi scarni, essenziali, carichi di emozioni provate, di ricordi suscitati, di riflessioni stimolate e la storia si fa, si snoda, delinea le coordinate del tempo che passa. Bestemmia amore la terra, impasto di ossa e dolore scrive la Lanciotti quasi al termine del suo volumetto, ma la tenerezza, la considerazione per il lettore e la fede nell’Essere umano la portano a una conclusione di speranza che nello stesso tempo è una risoluzione del contrastante Bestemmia amore: In ogni punto della Terra si ode e vola il vagito di un Uomo che da se stesso nasce, risorge e spegne per sempre la violenza in una conquistata concretezza, quella della “vera” Umanità.
MARIA LANCIOTTI – Nata a Roma nel 1942, collabora stabilmente con periodici di attualità e cultura e con giornali e riviste web. Vive a Velletri (RM). Ha pubblicato le raccolte di poesia: Uragano e armonia (1998); Sangue di passero (2001); A passi contati (2005); Suono e visione (2006); e nella narrativa: Il serpente è innocente (2000); La sacca del pastore (2003); Campo di grano (2003); La figlia della rupe (2007); L’erba sotto l’asfalto (2009).
Ecco alcuni testi tratti dalla raccolta Questa terra che bestemmia amore
 
25-10-2010
 
 
Aeroplani
 
I nonni che rimangono alla rocca
custodiscono l’odore della stalla
i chiaroscuri della pergola di vite
il forno a legna
la madia di castagno
la grotta fragrante di vinaccia
la terra sacra dei morti
rimasti sempre vivi nei ricordi.
Aspettano i nipoti
            la domenica
fra gli aromi d’una cucina
            ricca
            di ginepro e timo
e carni bianche
e ciambelle al vino.
Alla sera forse rivedranno
qualche lucciola vagare nei boschi
e le stelle nicchiare
al chiaro della luna.
 
Sullo sfondo aeroplani.
 
 
Una storia inventata
 
Il tempo prende a correre
impazzito.
Si sale e non si scende
            dal circuito.
Robotizzate le case
splendono inodori.
Le donne
escono presto per andare in fabbrica
            vestite casual
un peso qui,
dove il cuore batte,
per i figli lasciati in altre mani.
 
Stasera racconteranno loro
una storia inventata
 
 
Questa terra che bestemmia amore
 
Impasto di ossa sangue cervello
questa terra che bestemmia amore
questa terra impasto di dolore.
Pesano le scarpe
il vestito la pelle
le membra,
l’empio scempio
della prima innocenza.
Scorre la lingua assetata
sul filo d’erba riarso
cercando parole da dire
e udire
nel morendo d’un turbine
di vento
 
questa terra che bestemmia amore.