[APRILE 2025] Quel 14 novembre di Maria Giovanna Tarullo, Roma, Edizioni Cofine, 2025. ISBN 979-12-81642-08-9, pagine 48, euro 13,00
IL LIBRO
A trent’anni Nina abita ancora con i genitori. Desidera trovare la sua indipendenza ma glielo impediscono l’insicurezza e la difficoltà a fidarsi degli altri. La parola amicizia per lei ha perso significato da molto tempo. Lavora in un call center dai turni massacranti, ma il suo sogno è fare la giornalista e, dopo il lavoro, collabora con un giornale locale.
A stravolgere tutto è la chiamata, una sera, del caporedattore: deve occuparsi di un tentato suicidio, dopo atti di cyberbullismo, della studentessa Beatrice che Nina scoprirà, poi, essere la figlia della sua ex migliore amica Sara che non vede dall’estate della maturità.
Questo fatto la porta a ripercorrere, in un viaggio a ritroso, la sua adolescenza, tra vita scolastica vissuta in simbiosi con l’amica Sara, il bullismo nei suoi confronti di alcune compagne di scuola, la passione delle due inseparabili amiche per le canzoni di Max Pezzali, i loro sogni, l’ansia per l’esame di maturità.
All’improvviso, però il rapporto delle due amiche, stabilito fin dalla prima elementare, inizia a incrinarsi fino alla completa rottura, quando Nina scopre che l’autrice di una email, in cui la si invita a suicidarsi, è proprio Sara.
Saranno la comprensione di Nina del dramma vissuto da Beatrice e il rapporto che stabilisce con lei che ridaranno a Nina la capacità di credere in una rinascita e le permetteranno di riavvicinarsi a Sara, in un rapporto più maturo.
L’AUTRICE
MARIA GIOVANNA TARULLO è nata nel 1989 a Roma, dove vive. Giornalista pubblicista, iscritta all’Odg del Lazio dal 2011, muove i primi passi nel mondo del giornalismo all’interno della redazione di Abitare e Abitare a Roma. Ha collaborato con numerose testate online, dove ha maturato una pluriennale esperienza in diversi campi: dalla cronaca locale, allo spettacolo. È autrice, con Vincenzo Luciani, del volume Storie del Commercio e dell’Artigianato Locale (Edizioni Cofine, 2013, che racchiude 83 interviste ad aziende commerciali ed artigianali, con oltre 25 anni di attività, dislocate nei quartieri del Municipio Roma 5.
NEL LIBRO
Seduta sul sedile posteriore del taxi, penso alla ragazzina che ha tentato il suicidio. Mi tornano in mente frammenti di scene inquietanti, parole cattive, episodi sepolti della mia adolescenza, ma il cui ricordo ancora mi fa soffrire.
Chissà perché lei ha deciso che proprio oggi avrebbe messo fine alla sua giovane vita?
Nel breve tragitto in taxi, la radio in sottofondo passa una canzone di Max Pezzali. Prima che una lacrima mi scenda sul viso, arriviamo.
Su una panchina, all’ingresso dell’ospedale, c’è una donna con i capelli raccolti, il trucco sfatto e una sigaretta tra le dita. Intuisco subito che è la madre della ragazzina e mi dirigo verso di lei.
I nostri sguardi si incrociano. Un tonfo al cuore. Il sangue mi si gela nelle vene. È Sara. La madre della ragazzina è la mia ex migliore amica che non vedo da quindici anni.
Non faccio in tempo ad aprire bocca che lei mi urla contro con rabbia: «Tu?! Che cazzo ci fai qui?».
(…)
Ho sempre creduto, fin da bambina, che la vera amicizia sia più importante di una storia d’amore. Con un’amica condividi tutto e non devi per forza mostrare la tua parte migliore, puoi essere te stessa senza filtri.
Con Sara sentivo di essere libera di esprimere le mie paure senza essere vittima di alcun pregiudizio. Quando hai accanto un alleato avverti la sensazione di essere protetto e mai da solo, c’è sempre qualcuno pronto a prendere le tue difese.
Tutto questo l’ho capito il primo giorno di scuola elementare, il momento che segna il primo distacco dai genitori e prende il via quel meraviglioso, e allo stesso tempo spaventoso, viaggio verso il mondo degli adulti.