Il Premio Ischitella-Pietro Giannone non è costituito solo dalla Cerimonia di Premiazione, ma ogni anno è preceduto da alcuni eventi che coinvolgono oltre ai poeti vincitori, alla Giuria, agli Amici del Premio anche residenti a Foce Varano e dintorni e abitanti di Ischitella.
Qui di seguito ne diamo notizia a tutti coloro che non ha avuto l’agio di poter essere presenti.
L’Apericena poetico-canora
Venerdì 2 settembre alle ore 17,30 si è svolto come da tradizione ormai consolidata l’Apericena poetico-canora “Con la cultura si mangia” con la partecipazione di poeti garganici e dei vincitori e finalisti del Premio Ischitella-Pietro Giannone che quest’anno si è svolto nella splendida cornice del Crocifisso di Varano
Con il consueto, straripante brio l’iniziativa è stata condotta dal presentattore Angelo Blasetti e allietata da intermezzi musicali del Nuovo Coro Popolare di Roma, diretto dal M° Paula Gallardo Serrao.
In apertura dell’evento, dopo il saluto del Priore del SS. Crocifisso di Varano, Luca D’Apolito, che ha fornito il generoso supporto organizzativo all’evento, è stata fatta un’anticipazione, presente l’autore, della presentazione del libro di don Federico Fabris “La Chiesa che vorrei. I giovani sollecitano la comunità cristiana”.
Dopo un ringraziamento al generoso sponsor By Cosimillo nella persona di Anna Rita Russo che ha fornito gradite specialità di sua produzione per il ristoro finale, Vincenzo Luciani ha presentato Angelo Blasetti ed Henos Palmisano.
Angelo Blasetti, dotato di una straordinaria verve e stupefacente versatilità si è esibito in numerosi spettacoli musicali, teatrali e di cabaret, in festival canori, concerti lirici e di musica classica. Ha al suo attivo premiazioni in ambito letterario, artistico, scientifico. E’ presentatore e conduttore di trasmissioni televisive, musicali e culturali e di intrattenimento nelle più importanti emittenti private e a circuito nazionale. In qualità di attore ha interpretato molti ruoli di rilievo in teatri di notevole prestigio
Henos Palmisano ha fondato a Roma l’associazione culturale “Polvere di stelle”, l’Officina delle Arti di Centocelle ed è Direttore Centro Studi UILT LAZIO che raggruppa centinaia di associazioni teatrali in tutta Italia. Laureato in medicina e chirurgia, con specializzazioni in Patologia Clinica e in Ematologia, dopo varie esperienze professionali è approdato nell’ospedale di Marino, rimanendovi per ben 37 anni. Contemporaneamente ha iniziato ad organizzare congressi, eventi e corsi di specializzazione di medicina. Negli ultimi anni si è cimentato con corsi di: cucina, sommelier, teatro, incontri culturali. Attualmente come redattore della testata giornalistica Abitare a Roma oltre che curare la rubrica enogastronomica segue gli eventi teatrali e culturali della Capitale.
Dopo un accenno ai poeti di Roma e a loro poesie con tema il cibo Angelo Blasetti ha introdotto le escursioni enogastronomiche garganiche e pugliesi di Henos Palmisano e dell’assessore al Turismo di Ischitella Lucrezia Cilenti la quale, con grazia e competenza ha intrattenuto i partecipanti sulle peculiarità dei laghi di Varano e Lesina e sulle loro eccellenze (ostriche San Michele e anguille ed inoltre i granchi blu che si sta cercando di utilizzare con profitto).
Sono seguite le letture dei poeti Maurizio Rossi (romanesco), Grazia Scuderi (siciliano), Sergio Cicalò (sardo) intervallate da canti in tema del Nuovo Coro Popolare.
Subito dopo il reading i partecipanti hanno potuto degustare i prodotti offerti da By Cosimillo di Anna Rita Russo, mentre un rosseggiante tramonto dominava rasserenando il lago, l’isola Varano e il mare.
Il Crocifisso di Varano sorge sulla sponda orientale dell’omonimo lago, a pochi chilometri da Ischitella. Vi si venera un antico e pregiatissimo Crocifisso ligneo in stile gotico della seconda metà del XIV secolo. Nella Chiesa si svolge il 23 aprile la Festa del Crocifisso di Varano, a cui si attribuisce un miracolo avvenuto nel 1717. La storia parla di una lunga e terribile siccità, che rischiò di portare la popolazione alla fame e alla rovina. Grazie al sacro crocifisso però arrivò miracolosamente una benefica pioggia che salvò i raccolti del paese. Da quel 23 aprile in poi, in segno di ringraziamento, si svolge una solenne processione, negli ultimi decenni seguita anche da spettacolari fuochi d’artificio.
Reading dei poeti al B&B Torre del Lago
Dopo l’evento al Crocifisso di Varano alle ore 20,30 del 2 settembre 2022 presso il B&B Torre del Lago in Contrada Foce Varano nel poetico scenario della Laguna, dopo un canto introduttivo del Nuovo Coro Popolare di Roma, diretto dal M° Paula Gallardo Serrao, Angelo Blasetti ha introdotto la serata.
Ha dato il benvenuto ai membri della Giuria presenti: Rino Caputo, Vincenzo Luciani, Giuseppe Massara, Marcello Teodonio e trasmettendo il saluto di Manuel Cohen, Cosma Siani e Anna Maria Curci che per giustificati motivi non hanno potuto partecipare.
Ha rivolto poi un saluto anche alla Presidente dell’Associazione Pugliesi a Roma Irene Venturo presente alla due giorni e con la quale si sta cercando di organizzare con la collaborazione dell’Associazione dei Sardi a Roma una iniziativa di promozione del Premio Ischitella-Pietro Giannone nella Capitale.
Dopo un saluto ai poeti vincitori della diciannovesima edizione del Premio Ischitella-Pietro Giannone 2021 presenti: Sergio Cicalò, I classificato, Grazia Scuderi, II classificata e a Nerina Poggese, III classificata impossibilitata a partecipare, ma presente attraverso un video, e al poeta in romanesco Maurizio Rossi, ospite dell’iniziativa.
L’assessore al Turismo del Comune di Ischitella Lucrezia Cilenti ha porto ai presenti il saluto suo e dell’amministrazione di Ischitella che organizza il Premio con la collaborazione dell’Associazione Periferie.
Prima di dare il via al Reading Angelo Blasetti ha rivolto un commosso pensiero agli amici che ci hanno lasciato:
il poeta Salvatore Bommarito che nel 2012, si classificò al secondo posto con la raccolta in siciliano Vinnigna d’ummiri (Vendemmia d’ombre), poi pubblicata con le Edizioni Cofine. Bommarito ha dedicato ad Ischitella una bellissima poesia,
e il Poeta Pietro Stragapede per due volte finalista del Premio Ischitella-Pietro Giannone e che in più occasioni è stato qui ad Ischitella alla quale ha dedicato una commovente poesia.
Ai due poeti è stato dedicato un minuto di silenzio.
Il reading è stato condotto da Vincenzo Luciani che ha invitato a rivolgere un applauso ai vincitori che dalla loro viva voce e nei loro dialetti hanno poi letto alcuni testi tratti dalle loro raccolte e che il pubblico ha potuto seguire dalla rivista “Periferie” distribuita, come da tradizione, a tutti i presenti (e che chi non ha potuto presenziare può trovare sul sito www.poetidelparco.it).
I testi in italiano dei poeti sono stati letti letti da Licia Novaga, Michelina Menonna e Anna Maria Agricola.
È stata quindi la volta del poeta Maurizio Rossi che ha recitato alcune sue poesie in dialetto romanesco.
Di Nerina Poggese, terza classificata con la raccolta Na scarselà de stelle (Una tasca di stelle) è stato proiettato un video in cui la poetessa legge alcuni suoi testi.
Il reading è proseguito con le poesie della seconda classificata Grazia Scuderi, due delle quali sono state tradotte in inglese e lette dal prof. Giuseppe Massara.
Dopo due brani musicali splendidamente eseguiti dal Nuovo Coro Popolare di Roma
Il reading si è concluso con il vincitore del Premio Ischitella-Pietro Giannone 2022 Sergio Cicalò vincitore della diciannovesima edizione del Premio Ischitella-Pietro Giannone con la sua raccolta inedita Passionis, due testi della quale sono stati tradotti in inglese e letti dal Prof Giuseppe Massara.
Un canto finale in sardo, mirabilmente eseguito dal Nuovo Coro Popolare ha suggellato splendidamente l’evento nell’incanto della Laguna.
Infine ai partecipanti sono state offerte -perché non di sola poesia vive l’uomo – delle “pettole fritte ischitellane” ben calde e graditissime.
I protagonisti degli eventi
Paula Gallardo. Nata a La Plata (Argentina), diploma di Maestro di Musica e Professore di Educazione Musicale (per l’insegnamento della musica nelle scuole di ogni grado e nel Ciclo Inferiore e Ciclo Medio dei Conservatori di Musica) col massimo dei voti al Conservatorio “G. Gilardi”. Ha studiato pianoforte (VIII anno) e composizione e ha frequentato il Corso di Direzione Corale del M° O. Escalada. Si trasferisce in Italia nel 1990 dove frequenta il Triennio Superiore di Composizione presso il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia con il M° E. Alandia e nel 1999 consegue il Diploma Superiore di Composizione con il massimo dei voti. Svolge attività come docente, pianista e compositore.
Nuovo Coro Popolare – Nato nel 2014 nell’Associazione Centro Studi Atelier Centodue di Torpignattara il coro ha un repertorio di canti della tradizione italiana, in dialetto e in lingua. Ha esordito nella Protomoteca in Campidoglio (febbraio 2015) nella premiazione di “Salva la tua lingua locale”. Partecipa a manifestazioni di poesia dialettale: “L’Arte nel Portico” a Colli Aniene, “Due giorni di Poesia” a Ischitella (FG), nel Teatro di Tor Bella Monaca e alla presentazione di Poesie 1968-1978 di Achille Serrao alla Casa della Cultura di Villa De Sanctis. Partecipa alle rassegne corali: “Cori sotto l’albero”, “Fiano in canto”, “Alta Pusteria International Choir, “Monaster Cantando”.
Grazia Scuderi, avvocato, è nata a Catania nel 1964. Ha pubblicato per Editore Rosenberg e Sellier: in Quaderni di Sociologia vol. XLVII, 2003.31, Politiche di sostegno al reddito dall’assistenza alle politiche attive, il saggio dal titolo: “L’ascensore come situazione sociale problematica”. Suoi scritti sono apparsi sulla rivista “La Terrazza”. Ha pubblicato la plaquette di poesie in italiano Armonie e dissonanze (2014) e quella in dialetto Ciriminacchi (Edizioni Novecento 2019). Nel 2021 è stata finalista al Premio Ischitella-Pietro Giannone con la raccolta con “A testa sutta”.
Sergio Cicalò (Cagliari, 1970). Laureato in Lettere classiche, ha insegnato nei licei e ora insegna nel carcere di Cagliari-Uta. Tra i fondatori della rivista di poesia “Erbafoglio” di Cagliari, ha pubblicato il libro di versi Giovane cagliaritano (1993), finalista al Premio Giuseppe Dessì di Villacidro. Un’altra raccolta di poesie, Lo sguardo degli occhi chiusi, uscirà prossimamente. Nel 2021 è stato finalista nella sezione «poesia inedita» del Premio internazionale Rainer Maria Rilke di Duino. Pubblicazioni recenti di poesia: Sette sonetti sono usciti nella rivista «Smerilliana» 22, 2019; alcune poesie in sardo campidanese sono uscite nella rivista “Avamposto” 1, 2022.
Maurizio Rossi, nato a Roma nel 1952, è medico in pensione. Ama scrivere in lingua e in dialetto romanesco. Collabora con scritti e recensioni al sito poetidelparco.it; è nella redazione della Rivista “Periferie” diretta da V. Luciani e Manuel Cohen. E’ socio de “La Primula”, associazione tra volontari e famiglie di disabili, nella quale partecipa al laboratorio teatrale integrato e agli spettacoli.
Ha pubblicato le raccolte di poesie: Dal pozzo al cielo (2008), Tempo di tulipani (2009), Sono aratro le parole (2011), Che resta da fare (2014) e, in romanesco, Cercanno leggerezza (2015), La veglia e il sogno (2019).
Percorso poetico-canoro del Centro Storico
Alle ore 17 si è svolto il tradizionale percorso poetico-canoro del Centro Storico di Ischitella che riserva sempre nuove sorprese anche a chi da alcuni anno lo segue.
Partendo dal chiosco bar della Villa Paradiso intitolata al mitico maestro nonché sindaco per tre volte Pietro Paradiso, di fronte al Palazzo Ventrella, i partecipanti si sono inoltrati nel centro storico, facendo tappa innanzitutto davanti alla casa di Pietro Giannone successivamente nel primo slargo detto “Cìveze” dove i poeti partecipanti: Maurizio Rossi, Grazia Scuderi, Sergio Cicalò e Vincenzo Luciani hanno letto alcuni testi e il Nuovo Coro popolare intonato alcuni canti popolari.
Il tour è proseguito con l’illustrazione di alcuni dipinti eseguiti da pittori ischitellani sulle cassette dei numerosi contatori dell’Acquedotto Pugliese da parte del pittore bergamasco (ormai divenuto cittadino di Ischitella) Camillo Frigeni.
Una seconda sosta poetica è stata nel bellissimo slargo della chiesa del Purgatorio, eccezionalmente aperta e che ha potuto essere ammirata.
Il tour è proseguito risalendo da una via Basile straordinariamente ornata di fiori e piante, sulla via Del Conte e quindi sulla Chiesa di Santa Maria Maggiore di Ischitella e poi indirizzandosi verso la chiesa settecentesca di Sant’Eustachio che è stato possibile visitare, grazie al Priore di Sant’Eustachio Franco Maiorano.
Pienamente soddisfatti i partecipanti che poi si sono rifocillati in attesa della cerimonia di premiazione in serata nella splendida chiesa di San Francesco.
La chiesa del Purgatorio di Ischitella nasce intorno al 1705, grazie alla Confraternita dell’Orazione e Morte che la volle come propria sede. La chiesa è ubicata in quella parte storica del paese che dal ‘700 fino al ‘900 va a sostituire quella che era la cintura medioevale di protezione della città antica. La chiesa si eleva fra una schiera di case a mo’ di torrione, la sua forma rettangolare è differenziata dalle abitazioni dai suoi ornamenti tardo barocchi, scolpiti in pietra garganica. Il suo interno è a navata unica e si mostra in uno stile tardo barocco, intriso di tenue cromie e foglie d’oro che adornano i maestosi stucchi presenti su tutta la volta a botte e le pareti laterali.
Maestoso e suggestivo è l’altare maggiore in cui sue figure inerenti alla morte fanno da guardia alla maestosa pala del napoletano Gennaro Abbate. La tela, opera del 1715 donata dall’allora Principe della città Alfonso Pinto, rappresenta la Vergine della Mercede che intercede per le Anime purganti, titolari della chiesa. Notevoli sono anche gli altari laterali. Quello di sinistra dedicato a Sant’Alfonso ospita la sua statua e Reliquie, opera dello scultore Napoletano Arcangelo Testa, per l’altare di destra la Pietà, opera di ignoto napoletano. Di notevole fattura lignea sono il coro e l’organo a canne, che è tuttora conservato sulla cantoria della chiesa. La chiesa fu grande centro di tradizioni, devozione e folclore della cittadina Garganica, che si andarono perdendo con la sua chiusura a seguito dei danni del terremoto del 30 settembre 1995. Vivo è sempre il ricordo della bellezza di questo tesoro sacro e viva è sempre la speranza che la chiesa del Purgatorio di Ischitella torni a rivivere e splendere come nel memorabile passato.
La Chiesa di Santa Maria Maggiore, fra le più importanti del paese è suddivisa in tre navate, coperta da volte che poggiano su pilastri quadrangolari. Addossato alla chiesa vi è un campanile in cui si notano sovrapposizioni di varie epoche: il primo restauro risale al 1632, altri sono avvenuti nel XX secolo. Al suo interno, un interessante statua settecentesca e ottocentesca fra cui spiccano il gruppo dell’Arcangelo Raffaele, il busto dell’Addolorata e la statua dell’Assunta Patrona del paese, di alta scuola napoletana.
La Chiesa di Sant’Eustachio fu eretta dalla famiglia Pinto, feudataria di Ischitella nel 1714. Si trova in Piazza Garibaldi. La chiesa, che precedentemente era dedicata a San Michele Arcangelo, presenta sulla facciata due nicchie contenenti le statue di Sant’Eustachio e San Pasquale, e al centro, in alto quella dell’arcangelo Michele. All’interno è possibile ammirare le 4 tele dell’artista napoletano Gennaro Abbate e le statue di Sant’Eustachio, Santa Teopista, Sant’Agapito e San Teopisto. Sant’Eustachio, patrono di Ischitella, viene festeggiato il 20 Maggio.
Chiesa di San Francesco. L’antica struttura è situata nell’ampia piazza omonima, dalla quale è possibile godere anche di un bel panorama. Nella chiesa, vi sono opere del XVIII secolo, tra le tele, l’Adorazione dei Pastori e la Crocifissione dipinte dal pittore napoletano Gennaro Abbate e il monumento funebre in onore di Luigi Emanuele Pinto, la cui famiglia ebbe in feudo Ischitella dal XVII secolo. Di fronte alla chiesa uno stranissmo albero. Di fatto un cipresso fossilizzato che si erge verso l’alto privo di foglie, indurito e tetro. Secondo una pia leggenda l’albero sarebbe legato alla figura di San Francesco. Si racconta che nel lontano 1216 San Francesco d’Assisi, in occasione del pellegrinaggio alla Grotta di San Michele a Monte Sant’Angelo, visitò il Gargano e sostò proprio ad Ischitella. In quell’occasione il santo piantò il suo bastone per terra e disse: “In direzione di questo bastone sorgerà la porta della chiesa di un convento”. All’improvviso il bastone mise radici e germogliò in un cipresso, quello che si vede ancora oggi. Il Diavolo, allora, richiamò un vento di tempesta e capovolse l’albero sacro di San Francesco. L’albero, però, nonostante avesse le radici all’aria e le foglie sottoterra, continuò a crescere nel tempo.