Antonio Porta, pseudonimo di Leo Paolazzi (9 novembre 1935 – 12 aprile 1989), appartiene sin dall’inizio al gruppo di poeti che si definirono «Novissimi», come suona il titolo dell’antologia curata da Alfredo Giuliani nel 1961 (insieme a lui, e a Giuliani, c’erano Elio Pagliarani, Edoardo Sanguineti, Nanni Balestrini). Da quell’esperienza, allargata ad altri, si originò il Gruppo ’63.
La sua produzione, non solo in versi, è vastissima ed è ora raccolta nel volume di «Tutte le poesie (1956-1989)», a cura di Niva Lorenzini, Garzanti, 2009.
Di lui ha scritto Pier Vncenzo Mengaldo che «mentre in altri poeti d’avanguardia (tipicamente Balestrini) la distruzione del significare comune può facilmente approdare al nonsense, Porta nei suoi momenti più sperimentali, quando dissocia e automatizza gli enunciati in pure virtualità di discorso o, come lui stesso dice, “serie da verificare”, offre piuttosto spezzoni, escrescenze di senso lacerate via drammaticamente dalla facciata del reale».