Per ricordare Angelo Lumelli (9 aprile 1943 – 4 novembre 2024), un testo dalla sua raccolta d’esordio «Cosa bella cosa» (Guanda 1977). oggi compresa nel volume che ne raccoglie, sottoposta a una profonda riscrittura, l’intera opera in versi: «Le poesie», a cura di Eugenio Gazzola, Il Verri Edizioni, 2020.
Per un primo approccio critico, è fondamentale la lettura del recentissimo «La poesia incessante. Testimonianze critiche per la poesia di Angelo Lumelli. Con una antologia poetica», a cura di Marco Ercolani, Macabor, 2024. Lumelli, afferma Ercolani nella prefazione, è «uno spirito balzano che usa il linguaggio in modo impertinente e improvvisato, saltando spesso di palo in frasca.
La sensazione di smarrimento, leggendo, si affianca a una impressione di libera freschezza, di incongrua felicità.
Lumelli scrive come se inventasse vertigini leggere, ma il loro fondo tragico è sempre lì e resiste, come una fiaba tremenda».