Con il titolo «Notizie dalla necropoli 1974-2004» Attilio Lolini (9 maggio 1937 – 22 giugno 2017) autoantologizzzò per Einaudi, nel 2005, la sua produzione poetica, dagli esordi del 1974 («Negativo parziale», Salvo Imprevisti) a «Zombi-suite» (L’Obliquo, 2002). Seguì poi, ancora presso Einaudi, «Carte da sandwich» (2013).
Sebasiano Vassalli, suo grande amico, etichettò la poesia di Lolini come «maledettismo frivolo» (è la definizione che nel romanzo «3012» mette in bocca al professor Bianco Forte, che interroga un suo allievo su quel poeta minore di duemila anni prima), fra rabbia e disincanto: la rabbia degli anni giovanili, la ribellione da poeta maledetto, e l’ironico disincanto della maturità che nella vecchiaia si trasforma in pessimismo di fronte allo spettacolo del disfacimento non solo del proprio corpo ma di tutto attorno a sé.
Franco Fortini, in uno dei «Pareri editoriali per Einaudi» pubblicati da Quodlibet nel 2023 (il giudizio è del 1981), scrisse che Lolini «è il più noto e bravo dei “maledetti” della poesia senese-fiorentina attuale, autore di poesie sgradevoli ma non vili» – e questo era certamente un complimento.
«Notizie dalla necropoli», da cui la citata autoantologia einaudiana prende il titolo, uscì in ciclostilato nel 1976 come quarto quaderno di «Salvo imprevisti», la rivista fiorentina fondata da Mariella Bettarini. Era la seconda raccolta di Lolini. Mai più ristampata, è stata diffusa in modalità open access nel 2020 da Diacritica Edizioni come prima pubblicazione della collana di poesia «Arianna. I libri ritrovati» a cura di Carlo Bordini, Giuseppe Garrera, Sebastiano Triulzi.