Oltre… di Salvatore Uroni

L'ultima raccolta del poeta cerveterano, è arricchita dai disegni del pittore Carlo Grechi

Un poeta in crescita, avviato sulla strada di una più completa maturazione. E’ Salvatore Uroni, nato a Palermo, ma ormai stabilmente inserito a Cerveteri, dove vive, e dove è animatore di un cenacolo letterario. Compone poesie a schema libero, con metafore ardite e accostamenti fantastici creando immagini molto suggestive.

La sua ultima raccolta di cinquantatre poesie dal titolo Oltre…, è arricchita dai disegni del quotato pittore Carlo Grechi. I suoi componimenti sia quelli che abbondano di sentimento che di ragionamenti stuzzicano la sfera cognitiva dell’attento lettore (I pensieri, incerti nel loro afferrare sensi/m’aprono strade alla ragione negati; oppure la notte che accoglie rumori lontani / e /oscuri sguardi fugaci / inquieti nel loro apparire senza luoghi né mete).

Per Uroni la guerra è uno stupro della civiltà / difesa inutile dell’umanità. E il Soldato Sheehan, vent’anni / potenti di giovinezza / carichi di futuro impetuoso, che aveva / la pace nel cuore / e un sogno da conquistare, si ritrova con la guerra / pallottole e odio /per pagare a rate i tanti sogni.

Uroni condanna, senza esitazione i ritmi dell’era contemporanea: Aborro la società moderna e i suoi altari / i suoi telefonini spioni e truffatori (…) i suoi tempi schiavisti e nazisti / i suoi lavori, decerebranti / necrotizzanti, atomizzanti. E innalza un grido accorato: Dammi il tempo!! / Per trovare la forza /d’imboccare la soglia del dolore / e del tuo eterno eguale ritornare. Ma nell’animo del poeta c’è sempre una luce: Lampo primordiale (…) luce di bosco, luce di prato arcobaleno, e la primavera splende con la sua aria nuova, finalmente. E i colori dell’autunno con i suoi grappoli d’uva si fondono con il sorriso dell’amata, che guarda il mare /e non mi fa vedere il sole. Un’amata forse incontrata su / campi di grano / di terre affamate di luna, con la quale fuggire lontano su bianchi destrieri (…) prima che arrivi il giorno / a predare il sogno / e l’ultimo bacio d’amore.

Riccardo Faiella

Oltre

Gabbiani
sulla scia del grecale
veleggiano
sulle onde gialle e precoci
delle mimose di gennaio
Anche la vita
dovrebbe avere ali di gabbiano
e la brezza per farla alzare
oltre la cenere
delle vanità televisive
oltre la noia
del vivere al consumo
oltre lo sguardo vuoto,
di bellezze plastificate di anoressia
Ho dato ali di gabbiano ai pensieri
e sono andato
oltre l’orizzonte del moderno
non ho trovato dei
e le promesse erano maschere
sul volto del dolore
Per questo
ho portato le illusioni
al mercato delle pulci
amanti di ferrivecchi
ne faranno collezione

Increspatura

Sale il sole, cala il sole
Sale la luna, cala la luna
Sale il vento, cala il vento
Sale la marea, cala la marea
Sale la vita, cala la vita
Vorremmo sempre salire
e mai calare
Ma tutto sale, tutto cala
Non siamo che una increspatura
nel movimento dell’universo
che sale, che cala

 15-10-2010