Lilia Slomp Ferrari: una poesia

di Maria Antonietta Di Sabato

Un intenso sentimento religioso imprime la poesia di Lilia Slomp che qui di seguito pubblichiamo: la fede in un essere superiore che di tutto conosce le cause insondabili, dei grandi avvenimenti come di quelli irrilevanti quale può essere il dondolio delle barche, cosa naturale e scontata solo a chi guarda con occhio indifferente.
Nella breve e suadente composizione è bella l’immagine delle farfalle che si specchiano nei fossi, e delle ali strappate per un incidente di cui, ancora, Dio soltanto conosce il perché e la necessità.
La poesia suggerisce e non descrive, accenna senza definire o precisare. È un’indeterminatezza alquanto suggestiva, e in linea con un atteggiamento poetico che dall’era simbolista in poi percorre tutto il Novecento. Immagini e pensieri, in felice equilibrio fra loro, acquistano risalto dall’uso delle rime e di un metro regolare. L’esito complessivo risulta armonico e temperato. Particolare il vocabolo dindolar, con quella cattivante variazione vocalica dialettale rispetto al corrispondente italiano.

Demò Ti

Quante barche sul mar
Sioredio, demò Ti
te ‘l sai el dindolar
che l’è angóssa per mi.
Demò Ti, Te cognóssi
le farfale spegiade
su le rive dei fòssi
e le ale, sbregade.

Solo Tu – Quante barche sul mare / SignoreDio, solo Tu / sai il dondolio / che è angoscia per me. // Solo Tu, conosci / le farfalle specchiate / sulle rive dei fossi / e le ali, strappate.

Lilia Slomp Ferrari vive a Ravina di Trento. È vicepresidente del gruppo "Il cenacolo trentino di cultura dialettale" diretto da Elio Fox, e segretaria della "Pro Cultura" di Trento. Ha collaborato a trasmissioni radiotelevisive di emittenti regionali.
Scrive sia in dialetto che in lingua italiana, e in entrambe le modalità ha conseguito riconoscimenti in più di un concorso letterario.
Numerose le sue pubblicazioni: En zerca de aquiloni (1987), Schiramèle (1990), Nonostante tutto (1991), Controcanto (1993), Amor porèt (1995), Leggenda (1998), Striarìa (2002), All’ombra delle nove lune (2005), Come goccia di vetrata (2008).
Fa parte dell’Associazione Nazionale Poeti e Scrittori Dialettali (Roma).