La città del vento

Poesie nella lingua perugina di Ombretta Ciurnelli

[MAGGIO 2013 ] La città del vento (Poesie in lingua perugina), di Ombretta Ciurnelli, ISBN 978-88-98370-00-9, pp 112, euro 15,00

RECENSIONI

Recensioni a “La città del vento” di Anna Elisa De Gregorio, Anna Maria Farabbi, Nicola Fiorentino, Walter Pilini
 

Nuove recensioni a La città del vento di Ombretta Ciurnelli di Roberto Pagan, Salvatore Di Marco, Salvatore Loleggio, Giampiero Mirabassi, Antonio Carlo Ponti, Grazia Stella Elia

Nota critica e scelta di testi di Manuel Cohen

 

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IL LIBRO                                

Immaginate una città sopra una collina. Un po’ di verde attorno, chiazze di giallo e marrone, un paesaggio alla Cézanne… campi coltivati, alberi, qualche bosco… e poi i tetti delle case, le tegole, i campanili… Siete sul punto più alto, l’acropoli. Cominciate a guardarvi intorno, a girare tra le mura, i vicoli, le piazze… i palazzi, le case, le porte, i negozi… le scale, le discese… il mercato, la chiesa, l’ospedale, il cimitero… La città è ai vostri piedi. Esploratela. Percorrete le strade, immaginate la gente, avanti e indietro, l’andare e il venire, il loro nascere e il loro morire. Avviatevi insieme, ricalcatene i passi, inseguite le tracce… Immaginate il vento, la neve, la nebbia e il sole, il passare del tempo, i mesi e le stagioni… giri di vite e voci che non vibrano più… e quando vi sembrerà di averle ritrovate, riascoltate, rivissute, giratele intorno, allontanatevi, per voltarvi indietro e abbracciarla finalmente intera. Quella città di vie in cui il vento urla, pulsa e scorre come sangue, a tratti forte a tratti leggero, come il respiro. Una città che sfugge come vento dalle mani: è solo nel farti prendere che la potrai afferrare.
E una volta dentro, una volta unito il tuo al suo respiro, non potrai che amarla ancor di più. Di un amore che non può tacere e cerca in ogni modo di ritrarla, raccontarla, ricrearla, in tutti i segni e con tutti i sensi: nel buio e nei silenzi, nelle armonie e i colori, negli odori e i profumi, nei gusti e nei sapori… nei brividi che lascia sulla pelle, dentro e fuori. Come il vento. Quello che nonostante tutto soffia ancora. Quello che a volte porta le risposte. Quello il cui colore, come la Maria di De André, possiamo ancora sognare di vedere. Per ritrarlo cosí: in schizzi di parole, istantanee di versi, pennellate di fonía… echi di una città che già da lia è puisía.

Maria Paola Bartocci

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L’AUTORE                                        

Ombretta Ciurnelli vive a Perugia dove per molti anni ha insegnato Materie Letterarie nei Licei.
Per la sua poesia ha scelto i suoni aspri e terrosi del dialetto che si fa lingua dell’interiorità per raccontare e raccontarsi, tra coscienza e memoria inconscia.
Dopo la prima raccolta di acrostici Badarellasse ncle parole, abbecedario di acrostici, (Perugia, Guerra Edizioni, 2007), ha pubblicato L’arcontastorie (Perugia, Guerra Edizioni, 2009), in cui in versi novenari, con lo stile proprio dei cantastorie, narra drammatiche vicende di donne sullo sfondo di un’arcaica società contadina. Nel 2010 ha pubblicato la raccolta Si curron le formiche (Perugia, Guerra Edizioni).
Ha al suo attivo un testo teatrale in lingua italiana, Dai campi di granturco ai gelsomini (Perugia, Effe Fabrizio Fabbri Editore, 2012) ed è tra i curatori dell’antologia OliveTolive, poesia dell’olio e dell’olivo da Omero ai giorni nostri (Perugia, Fabrizio Fabbri Editore, 2011).

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NEL LIBRO                                     

Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure…
Italo Calvino

Puisïa

Vigole piazze
fontane murette
ncol sole ’l vento
l’acqua la graníschia
la cursa di rimore
che mmattisce
e ’l verso dla ciuetta
a ntruschià ’l bujo…

Puzzo de piscio
offrore de botteghe
pietre acomdate
case scalcinate
fenestre spalangate
porton chiuse
e i clor di pinturícchie
a scrive i mure…

Mujine e donne fatte
freghe e vecchie
padrone e serve
e gente sficennata
di sante i lumme
de j’ucifre ’l ghigno
e strúppie e matte
a bagajà ta ’l monno…

Na città già da lia è puisïa

Poesia

Vicoli piazze
fontane muretti
con il sole il vento
la pioggia la grandine
la corsa dei rumori
che stordisce
e il verso della civetta
a confondere il buio…

Puzzo di piscio
profumi di botteghe
pietre ordinate
case scalcinate
finestre spalancate
portoni chiusi
e i colori dei pinturicchi
a disegnare i muri…

Bambini e donne adulte
giovani e anziani
padroni e servi
e gente sfaccendata
le luci dei santi
il ghigno dei malvagi
e storpi e matti
a gridare al mondo…

Una città già da sé è poesia

Ntol colle

I vigole afogate de bujo
’l fiatone che chiappa ’n sajita
le piazze che s’upron ta ’l sole
le pietre ch’arconton la storia
che scarca ruvina e ciarmura
pensiere arnovate e matone…

Nton colle arimpiccata… fanfarona!
ncol gran gí e ní de scese e de sajite
pianino lia je sguilla nto la schiena
guaso a chiappallo ntol bono de l’amore
e ’n girotonno de monte a ’rmiralla

Sul colle

I vicoli affogati di buio
l’affanno che prende in salita
le piazze che s’aprono al sole
le pietre che raccontano la storia
che scarica distrugge e torna a murare
pensieri nuovi e mattoni…

Arrampicata su un colle… vanitosa!
col gran via vai di discese e di salite
lei gli scivola lenta sulla schiena
quasi a possederlo nel colmo dell’amore
e un girotondo di montagne ad ammirarla

 

Di tempe ’l tempo

Scolta ta ’l vento
’n giorno sott’a ’n albro…
’l gí e ní de l’onne
doppo ’n po’ t’alígia
e ntle colline ciarvien
di tempe ’l tempo
quan che ’n mar granne
e fónno ste terre
l’arcupriva

La storia fatigata
s’arcapézza del pian
del fiume di campe
dla collina… de sta terra
che adè nun vede ’l mare
na storia lenta
nuta senza prescia
na storia d’arimbuldche
e de sprofónne…

Dei tempi il tempo

Ascolta il vento
un giorno sotto un albero…
il via vai delle onde
dopo un po’ ti accarezza
e sulle colline torna
dei tempi il tempo
quando un mare grande
e profondo queste terre
ricopriva

La storia faticata
si ritrova della pianura
del fiume dei campi
della collina… di questa terra
che ora non vede il mare
una storia lenta
costruita senza fretta
una storia di distruzioni
e di crolli…