La Giuria della II Edizione del Premio Nazionale di Poesia Quaderni di línfera, composta da Maria Luisa Spaziani (Presidente), Dante Maffia, Salvatore Martino, Elio Pecora e Angelo Sagnelli, ha decretato i vincitori di entrambe le Sezioni.
La graduatoria finale sarà, comunque, comunicata soltanto durante la cerimonia di premiazione, che si terrà in data martedì, 8 dicembre 2009, dalle ore 11,00 alle 12,00, presso il Caffè Letterario del Palazzo dei Congressi di Roma (EUR), durante l’VIII Edizione della Fiera della Piccola e Media Editoria, Più Libri Più Liberi.
Alla cerimonia di premiazione, oltre all’editore Marco Limiti, saranno presenti i giurati e la Redazione di «línfera» (Luca Morricone, Roberto Raieli, Francesco Lioce, Marzia Spinelli e Antonietta Tiberia). Inoltre, nell’occasione sarà presentata l’Antologia 2009 del Premio con all’interno una selezione di poesie dei partecipanti e la prestigiosa introduzione di Dante Maffia.
I SEI FINALISTI
Di seguito riportiamo, rigorosamente in ordine alfabetico, i nomi dei sei finalisti:
SEZIONE A): Maria Teresa Carcano, Il mio vizio compiuto; Daniela Negri, Preghiere dall’orto; Rodolfo Vettorello, Voglio silenzio.
SEZIONE B): Anna Magnavacca, Hanno reciso…; Laura Rainieri, Tangeri; Walterina Rosati, Mattino.
Tangeri di Laura Rainieri
La guida dice e altro vuole dire.
Le acque del Mediterraneo e dell’Atlantico
qui confluiscono. Vedete l’incanto.
A riva appena una sfumatura
azzurra e l’altra verde. Poi le acque si confondono
e a braccetto vanno al largo.
Nessuno divide il mare, nessuno la terra.
Un volo Tangeri-Tarifa Africa-Europa.
La gente da sempre va e viene. I traffici, gli affetti.
Guardo la placidità imperturbabile del mare.
-Si può costruire un tunnel, dico, se siamo così vicini.
Ride la guida.
-Sotto, nel profondo, si scatena la ferocia
in montagne di onde risucchianti.
Qui Ulisse…E vedo la barca girare su se stessa
a picco sprofondare.
Oh! La storia non è mai antica, si ripete.
Vedo non uno, ma cento Ulisse neri
girare disperati su se stessi
e a picco sprofondare.
Là sotto, il mare è bara.
La nebbia si alza, squarcia il monte
nella fervida allegrezza
appare bianca Tangeri, la porta del Mediterraneo.