Da Fotografie e altre istantanee (Foggia, Sentieri Meridiani, 2008)
1.
Luce entro cui si raccolgono
le abbaglianti linee del paese
la cupola celeste del mattino
la striscia salata del molo.
Il cuore dell’infanzia batte
nel grembo di questo scenario
si radica molle un senso di passate brezze
di aromi resinosi di pinete
di magiche caldarroste
che riempiono le piccole mani.
Una barca che parte.
Verso est, verso la Dalmazia dolce e corrugata
come il sogno del mio amico Tomas
come la roccia ricoperta di muschio
profonda e ovattata.
2.
Chiesa di San Nicola.
Un po’ di Seicento e di Settecento.
Nelle file a destra, terza panca,
è posato il velo trapunto di una donna che passò
nel suo drammatico Novecento.
Le candele sono sempre nuove
l’altare lindo le vetrate smaglianti
e il vecchio organo che risuona
nelle sue ondose ferite.
3.
Le punte dei pini scorrono
sopra il tetto dell’automobile
che fugge ariosa tra le essenze
profumate di un’altra estate.
Come vanno in fretta questi aghi di tempo
Via Appia e Foresta Umbra
come pungono agli occhi
fosfeni calamitati.
4.
Tersa lastra di mare meridiano
amiche profondità di abisso
nudo miraggio di sabbie uniformi.
Un folle granchio s’è impadronito di me
è uscito alla riva infuocata
ha mosso la conchiglia inerme
è ritornato al suo fondo imperscrutabile.
5.
Isola. Due gabbiani sopra il faro.
Isola tra isole. Vapori freschi di onde.
Nuvole grigie, vicine a questo quadro eterno.
6.
Il vento ha urlato tutta la notte
graffiando anche l’alba e il sole difficile.
Ho ascoltato fino in fondo la sua arroganza.