Il 21 ottobre presso la biblioteca di Roma è stato presentato il libro Belli da Roma all’Europa. I sonetti romaneschi nelle traduzioni del terzo millennio, a cura di Franco Onorati, Intr. Antonio Prete, Roma, Aracne, 2010.
L’incontro è stato introdotto da Marcello Teodonio, coordinato da Franco Onorati e con interventi di Cosma Siani, Damiano Abeni. Sono stati letti sonetti del Belli in romanesco da Maurizio Mosetti e in traduzione da Antonello Villani.
Data dagli anni tra il 1838 e il 1839 l’inizio della fortuna europea di Belli; una fortuna che poi ha attraversato l’Ottocento e il Novecento, come testimonia una prima raccolta delle numerose traduzioni dei sonetti romaneschi, pubblicata nel 1983, con il titolo Belli oltre frontiera. La fortuna di G. G. Belli nei saggi e nelle versioni di autori stranieri (Bonacci editore). In ideale prosecuzione di quell’antologia la nuova pubblicazione testimonia il perdurante favore che i sonetti di Belli riscuotono da parte di poeti, studiosi e italianisti, presentandone le nuove versioni in cinque lingue (francese, inglese, tedesco, russo e spagnolo), con il testo originale a fronte. La cultura europea continua a misurarsi con il genio di Belli e a cimentarsi nella difficile impresa di tradurlo.
IL LIBRO – A siglare la fortuna internazionale dei sonetti del Belli erano stati due garanti di eccezionale levatura: Gogol’ e Sainte-Beuve, il primo dei quali aveva avuto il privilegio di ascoltare il poeta romano lettore dei propri versi. Sulla base dell’entusiastica testimonianza del russo, il critico francese a sua volta s’era fatto mallevadore di colui che non esitava a definire “grande poeta, un poeta originale”.
Da quei lontani anni Trenta dell’Ottocento ha preso avvio, con ritmi ed esiti sempre più diffusi, il fenomeno della traduzione dei sonetti romaneschi di Giuseppe Gioachino.
Un primo rilevante consuntivo se ne ebbe nel 1983, con la pubblicazione (Bonacci editore) del volume Belli oltre frontiera. La fortuna di G.G.Belli nei saggi e nelle versioni di autori stranieri. Il libro affrontava il problema analizzando quattro aree: francese (per la cura di Pietro Gibellini), tedesca e nordica (Raffaella Bertazzoli), anglosassone (Damiano Abeni) e russa (Cesare G. De Michelis).
In ideale prosecuzione di quella antologia il Centro Studi G.G.Belli ha pubblicato con il titolo Belli da Roma all’Europa. I sonetti romaneschi nelle traduzioni del terzo millennio (Aracne Editrice, 2010) la raccolta delle più recenti versioni.
Il libro è diviso in cinque sezioni: quella francese, che esamina le traduzioni di Jean-Charles Vegliante, curatore Laurino Giovanni Nardin; inglese, in cui sono presentati i traduttori Robert Garioch, William Neill, Joseph Tusiani, Hermann W.Haller, Charles Martin, Allen Andrews, Ronald Strom, Mike Stocks, Michael (Cosma Siani); tedesca, concentrata sulle traduzioni di Paul Heyse (Italo Michele Battafarano); russa, sul traduttore Evgenij Solonovic (curatrice Rossana Platone); spagnola, sui traduttori: Luigi Giuliani, Agustìn Garcìa Calvo e Carlos Germàn Belli (Flavia Cartoni).
Roma, 29 ottobre 2010