Amori di Maria Gabriella Canfarelli

Nota di Anna Maria Curci

 

Si apre con una scena posta oltre una soglia l’atto unico di Maria Gabriella Canfarelli Amori. Le indicazioni di regia, infatti, descrivono elementi del mobilio di una casa – un letto, un cassettone, un divano, quattro sedie, un televisore appoggiato su un tavolino da salotto – che sono in realtà collocati fuori di essa, sullo spiazzo antistante l’abitazione. I mobili sono posti su un confine e alludono a una fine. Questa fine, tuttavia, può essere anche un inizio; si tratta non solo delle vicende narrate nella pièce polifonica, ma anche di una delle storie d’amore riportate dalla voce degli stessi protagonisti di ciascuna di esse.

Assieme al sipario che si alza, avanzano infatti sulla scena due giovani, inizialmente chiamati “Ragazzo” e “Ragazza”. I loro nomi, Lea e Marcello, saranno svelati solo più tardi, nel corso dell’azione. Al principio chi legge apprende che sia lui, sia lei sono, ancor prima che interessati, incuriositi da alcuni pezzi del mobilio esposti lì sullo spiazzo. Avanza poi sulla scena un “Uomo”, il proprietario (forse sarebbe più preciso dire “ex-comproprietario”) di quegli oggetti di arredamento, residuo di una storia finita.

Come in un girotondo (nell’Introduzione, Donatella Ventimiglia evidenzia correttamente il richiamo a ReigenGirotondo, appunto – di Arthur Schnitzler) si alternano a questa coppia incuriosita dalle vite degli altri e innamorata, anche dell’amore e della vita, persone di diverse età e dalle differenti esperienze, deliziate, esacerbate, disilluse, quietamente disperate o avvelenate dall’odio, oppure ancora, nonostante tutto, decise a ruotare nell’orbita dell’amore.

Si presentano con le loro storie, dapprima con definizioni più generali come “Ragazzo con la barba”; “La madre” o “L’avvelenata”, poi con i nomi propri – Luisa, Roberto, Laura, Giovanni. Assieme alle storie e ai confronti verbali serrati, giungono, attraverso le loro parole, le tesi sull’amore, i brani di vicende vissute, gli amori esemplari e, di nome in nome, l’atto unico compie un giro completo per accogliere persone che, a decenni di distanza nella finzione letteraria e a qualche scienza prima nel tempo teatrale, erano apparse sul proscenio all’inizio.

Ispirato a testi di Raymond Carver e Edgar Lee Masters, Amori di Maria Gabriella Canfarelli abbraccia una gamma ampia di variazioni sul tema dell’amore, con esemplare chiarezza nell’eloquio, efficacia comunicativa e attenzione profonda e sensibile alla “commedia umana”. La lettura è avvolgente e coinvolgente, tanto da far desiderare un auspicabilmente prossimo allestimento teatrale.

 

RAGAZZO

Dunque questi mobili sono suoi. Bene, siamo interessati al letto, cioè Lea è interessata al letto, non io, a me interessa il televisore, ci dica quanto costano, faccia un buon prezzo e l’affare è fatto.

 

UOMO

(siede sul divano, estrae dalla sporta la bottiglia di vino e tre bicchieri). Sì, questa roba è mia, tranne quella che si è tenuta mia moglie… Lei dice che i pezzi migliori sono suoi, ma non è vero. Ha fatto tutto il sottoscritto, io ho scucito i soldi, ecco la verità…La tua ragazza ha l’occhio fino, giovanotto. Cinquanta per il letto e cinquanta per il televisore, è un buon affare per voi, il letto è come nuovo, mi è servito solo per dormire (ridacchia, porge i bicchieri e versa il vino per tutti), il televisore un po’ meno, l’ho comprato di seconda mano. Ma il letto, eh, ci si sta come una piuma… Mi pare un prezzo onesto. Prima, però bevete con me, sedetevi, fatemi un po’ di compagnia (la coppia siede sul divano, ai lati dell’uomo. Insieme brindano).

 

RAGAZZA

A me piacerebbe avere anche una scrivania, un computer, un armadio con tanti vestiti, uno specchio e… un lavoro regolare, una casa più grande e comoda di quella che abitiamo… troppe cose in una volta sola… (sospira).

 

UOMO

(si alza, guarda verso la finestra. Si sente una musica, dapprima pianissimo, poi ad alto volume). Forse hai trovato l’occasione che cercavi, magari ti piace anche il divano, non è poi così malandato. Tutto è in vendita, tutto quello che vedete, ma la musica è gratis… perché non ne approfittate, perché non ballate?

 

RAGAZZO

Non possiamo  comprare tutto, non abbiamo molti soldi.

 

UOMO

Perché parli sempre di soldi, ragazzo?, perché non balli? Questo posto è mio, fate quello che vi pare, vi do il permesso… Anche la benedizione, se volete.

 

(Il ragazzo cinge la sua compagna, insieme ballano al centro della scena).

 

RAGAZZA

Marcello, non stringere così forte, mi manca il fiato, mi fai girare la testa…

 

(pp. 14-15 di Amori)

 

Maria Gabriella Canfarelli, Amori. Atto unico liberamente tratto da testi di Raymond Carver e Edgar Lee Masters. Introduzione di Donatella Ventimiglia, Edizioni Novecento 2022

 

Anna Maria Curci