ALTRE LINGUE-Achille Serrao 2020

Testi dei poeti partecipanti a Roma alla II Rassegna nazionale di poesia nei dialetti d'Italia

[FEBBRAIO 2020] ALTRE LINGUE-Achille Serrao 2020, Roma, Edizioni Cofine, 2020, pp. 32, autocopertinato, euro 5,00 (+ 1,00 spese spedizione).

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Il volumetto riporta i testi dei poeti partecipanti alla seconda edizione della Rassegna nazionale di poesia nei dialetti d’Italia “ALTRE LINGUE-Achille Serrao” del 14 febbraio 2020 presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (BNCR): Anna Maria Farabbi (Umbria), Fabio Franzin (Veneto), Francesco Gabellini (Emilia Romagna), Francesco Granatiero (Puglia), Maria Lenti (Marche), Dante Maffia (Calabria), Enrico Meloni (Lazio), Roberto Pagan (Friuli Venezia Giulia), Giampaolo Serra (Sardegna), Marco Scalabrino (Sicilia), Andreina Trusgnach (Friuli Venezia Giulia).

Per un resoconto dell’incontro del 14 febbraio alla BNCR >>>>

Notizie bibliografiche dei poeti

ANNA MARIA FARABBI poeta narratrice saggista traduttrice. Tra le sue ultime pubblicazioni, per la poesia: Il segno della femmina, 2000; La magnifica bestia (bilingue in italiano e tedesco) 2007; Adlujè, 2003; Dentro la O, 2016, Abse, 2013; la casa degli scemi, 2017; per la narrativa: la tela di penelope, 2003; leièmaria, 2013; per la narrativa ragazzi: Caro diario azzurro, 2013; per il teatro: la morte dice in dialetto da Rossopietra, 2013. Per la saggistica: Louise Michel, è che il potere è maledetto e per questo io sono anarchica, 2017; Perugia, 2014; per la poesia per ragazzi: Talamimamma Dirige la collana “Signature” per l’editrice Terra d’Ulivi e la collana “Una via altra di pane, tavola, vino e molto silenzio” per Lietocolle.

FABIO FRANZIN è nato nel 1963 a Milano. Vive a Motta di Livenza (TV). È redattore della rivista “Smerilliana”. Ha pubblicato le opere di poesia: Il groviglio delle virgole, 2005; Pare (padre), 2006; Mus.cio e roe (Muschio e spine), 2007; Fabrica, 2009; Rosario de siénzhi (Rosario di silenzi – Rožni venec iz tišine), 2010, edizione trilingue con traduzione in sloveno di Marko Kravos; Siénzhio e orazhión (Silenzio e preghiera), 2010; Co’e man monche (Con le mani mozzate), 2011; Canti dell’offesa, 2011; Margini e rive, 2012; Bestie e stranbi, 2013; Fabrica e altre poesie, 2013; Sesti/Gesti, 2015; Erba e aria, 2017; Corpo dea realtà/Corpo della realtà, 2019.

FRANCESCO GABELLINI è nato nel 1962 a Riccione, dove vive. Ha pubblicato le raccolte di poesie in dialetto romagnolo: Aqua de silénzie, 1997; Da un scur a cl’èlt (Da un buio all’altro), 2000; Sluntanès, 2003; Caléndre, 2008; A la mnuda,, 2011. È presente in Poeti in romagnolo del secondo Novecento, a c. di Pietro Civitareale, 2005 e nelle antologie: Poeti in romagnolo del novecento, a c. di P. Civitareale, 2006; Guardando per terra – Voci della poesia contemporanea in dialetto a cura di Piero Marelli, 2011; L’Italia a pezzi, 2014; Dizionario dei poeti dialettali romagnoli del 900, a c. di Gianni Fucci e Giuseppe Bellosi, 2006. Nel 2016 ha pubblicato Zimmer frei, 5 monologhi teatrali in romagnolo. Collabora con “Città Teatro” di Riccione, che ha messo in scena suoi testi teatrali e col festival “Lingue di confine” di Rimini, diretto da Fabio Bruschi.

RANCESCO GRANATIERO è nato a Mattinata (Foggia) nel 1949. Dal 1972 vive a Torino. Ha pubblicato una quindicina di libri di poesia, tra cui U iréne (1983), Énece (1994), Scúerzele (2002), Bbommine (2006), Passéte (2008), La chiéve de l’úrte (2011). Tra le numerose altre opere, la Grammatica del dialetto di Mattinata (1987), La memoria delle parole (2002) e il monumentale Vocabolario dei dialetti garganici (2012). Da alcuni anni sta lavorando a una grafia unitaria dei singoli dialetti del Centro-Sud. Sono del 2019 Spòreve (Potatura), edito da Aragno, e Premeture (Guidaleschi), un’antologia poetica personale, con una sezione di inediti, corredata da un’ampia scelta (da Tesio a Brevini, da Gibellini a Loi) di contributi critici e biobibliografici a cura di Raffaele Marciano.

MARIA LENTI, poeta, narratrice, saggista, giornalista-pubblicista, è nata e vive a Urbino. Studiosa di letteratura ed arte. Tra i suoi libri: Versi alfabetici, 2004 (poesie), Cambio di luci, 2009 (finalista al premio di poesia “Pascoli”), Giardini d’aria, 2011 (racconti), Effetto giorno, 2012 (scritti critici già in quotidiani e riviste), Cartografie neodialettali, 2014 (sui poeti neodialettali di Romagna e d’altri luoghi), Ai piedi del faro, 2014 (poesie), Certe piccole lune 2017 (racconti, premio Fara “narrabilando”), Elena, Ecuba e le altre, 2019 (3° premio al PontedilegnoPoesia, 2019), gli studi Amore del Cinema e della Resistenza, 2009, In vino levitas. Poeti latini e vino, 2014. Nel 2006 ha vinto lo “Zirè d’oro” (L’Aquila).

DANTE MAFFÌA Fu segnalato da Aldo Palazzeschi e da Leonardo Sciascia che, con Dario Bellezza, lo ritengono “uno dei più felici poeti dell’Italia moderna”. Giudizio condiviso anche da Magris, Bodei, Ferroni, Pontiggia, Brodskji, Vargas Llosa, Dario Fo, Borges. È tradotto in 18 lingue. Ha vinto i Premi: “Montale”, “Gatto”, “Stresa”, “Viareggio”, “Alvaro”, “Matteotti”, “Camaiore”, “Tarquinia Cardarelli”, “Circe Sabaudia”, “Rhegium Julii”, “Alda Merini”. “Eminescu”. Nel dialetto di Roseto (Calabria) ha pubblicato A vìti tùtt’i jùrne,1997, Premio Acireale, Premio Lentini; U Ddìje poverìlle, 1990, Premi Brutium, Lanciano, Viareggio; I rùspe cannarùte, 1995; Papaciòmme, 2000. Nel 2004 il Presidente C. A. Ciampi lo ha insignito di medaglia d’oro per meriti culturali. Il Consiglio Regionale della Calabria, le Fondazioni Spinelli, Guarasci, Farina, Di Liegro e Crocetta, l’Università di Craiova, lo hanno candidato al Premio Nobel. Recente il volume degli Atti del Convegno sulla sua opera, Ti presento Maffia, a c. di Rocco Paternostro (Aracne).

ENRICO MELONI, laureato in Storia moderna e in Documentazione, è dottore di ricerca in Italianistica. Insegna in un liceo statale di Roma. Ha pubblicato racconti, poesie, saggi letterari e storici in antologie, riviste cartacee e sul web. Sono usciti in volume: il romanzo TrePadri (2002), la silloge poetica Arca allo sbando? (2004), il poemetto dialettale Er davenì (2007), il romanzo Quando gli squali mangiano vento (2012), la raccolta di poesie Fratelli mia (2015), il saggio Del nostro caos e della solitudine (2017) sulla memoria letteraria dell’internamento dei militari italiani nei lager nazisti. Nel 2020 uscirà la nuova edizione di TrePadri.

Roberto Pagan è nato nel 1934 a Trieste, dove si è formato nella scia degli ultimi rappresentanti di quella grande stagione giuliana della cultura mitteleuropea: Saba, Giotti, Stuparich, Marin. Dal 1969 vive tra Roma e la Maremma toscana. Scrittore, critico e poeta, la sua opera in versi è compresa in: Sillabe, 1983; Genealogie con ritratti, 1985; Il velen dell’argomento, 1992, Per linee interne, 1999; Miniature di bosco – 101 haiku, 2002; Vizio d’aria, 2003, Il sale sulla coda, 2005, Archivi dell’occhio, 2008, Alighe, 2011 (vincitore del premio “Città di Ischitella-Pietro Giannone” 2011); Le belle ore del Duca, 2012 Robe de no creder (Cose da non credere). Versi in dialetto triestino, 2014, Là dove il periplo si chiude. Poesie 1963-2016 (2017). Nel 2015 ha raccolto nel volume Un mare d’inchiostro. Pagine su ‘pagine’ e altri cabotaggi la sua produzione critica degli ultimi quindici anni.

MARCO SCALABRINO è nato nel 1952 a Trapani. Ha pubblicato i libri in dialetto siciliano: Palori (1997); Tempu palori aschi emaravigghi (2002); Canzuna di vita di morti d’amuri (2006) e La casa viola ( 2010). Ha pubblicato Na farfalla mi vasau lu nasu, adattamenti in dialetto siciliano di testi scelti di autori stranieri (2014); La puisia di / The Poetry of Marco Scalabrino (U.S.A. 2018). Ha raccolto parte del suo lavoro critico in Parleremo dell’arte che è più buona degli uomini; saggi di poesia dialettale siciliana (2013). Ha scritto tre commedie in dialetto siciliano: “Lu Carrubbu Di Titta” (1993), “L’affari Busillis” (1994), “B & B Paradisu” (2019). È stato componente della equipe regionale del progetto L.I.R.e.S., promosso dal Ministero dell’Istruzione, per lo studio del Dialetto Siciliano nella Scuola.

GIANPAOLO SERRA, nato a Orune (NU), nel 1961, vive a Olbia e lavora nel campo della Emergenza/Urgenza Sanitaria. Sin dall’adolescenza si è dedicato alla composizione poetica nel rispetto delle tradizioni popolari della Sardegna. Appartenente alla Accademia Tradizioni Popolari “Su Nugoresu” di Nuoro da un ventennio, è componente del Coro della medesima ed è uno studioso del canto corale sardo e del canto a “Tenores”. Collabora con il periodico “Piazza del Popolo” di Berchidda (SS). Ha pubblicato il libro autobiografico Supra s’ala ’e s’ammentu. Ha raccolto in un volumetto 50 poesie in sardo con filo conduttore l’Amore in tutte le sue forme. Nel 2019 si è classificato 3° nel Premio Ischitella-Pietro Giannone con la raccolta inedita di filastrocche in nuorese A duru a duru (Ninna Nanna).

ANDREINA “CEKOVA” TRUSGNACH, appartenente alla minoranza lingustica slovena del Friuli Venezia Giulia, è nata a Cividale (UD) nel 1961 e risiede a Cosizza di S. Leonardo (UD). Scrive prosa e testi poetici nel dialetto sloveno delle Valli del Natisone, pubblicati su riviste ed antologie. Nel 2011 ha pubblicato il libro di poesie Sanje morejo plut vesoko (I sogni possono volare alti). Si è classificata al 1° posto al Festival Fronta (2013, Kobarid, Slovenija), al Blue notte (2018, GO), nella sezione lingue minoritarie Premio internazionale G. Bertacchi (2019, Sondrio), nella finalissima dello stesso premio (2019, Campidoglio, Roma) e al 2° posto al Premio Ischitella-Pietro Giannone (2019, Ischitella FG) con la raccolta inedita Pingulauenca, ki jo nie bluo (L’altalena che non c’era).