Alla finestra del Mondo

Antologia di Roberto Pagan

[Giugno 2016] Alla finestra del mondo. Antologia, di Roberto Pagan, Collana APERILIBRI. n. 2, pp. 32 autocopertinato, euro 5,00

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IL LIBRO                      

Questo volumetto, il secondo della collana “Aperilibri”, raccoglie alcun testi in italiano, editi e inediti, del poeta Roberto Pagan.

Siamo passati come un refolo sghembo
alla finestra del mondo
giusto il tempo di dare un’occhiata
senza istruzioni per l’uso

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L’AUTORE                   

ROBERTO PAGAN è nato nel 1934 a Trieste, dove si è formato nella scia degli ultimi rappresentanti di quella grande stagione giuliana della cultura mitteleuropea: Saba, Giotti, Stuparich, Marin.
Scrittore, critico e poeta, la sua opera in versi in italiano è compresa in: Sillabe, Il Ventaglio, Roma 1983; Genealogie con ritratti, Bastogi, Foggia, 1985; Il velen dell’argomento, Edizioni del Giano, Roma, 1992, Per linee interne, Interlibro, Roma, 1999; Miniature di bosco – 101 haiku, Zone Editrice, Roma, 2002; Vizio d’aria, ivi 2003, Il sale sulla coda, ivi 2005, Archivi dell’occhio, ivi 2008 (vincitore Minturno 2009; finalista al Premio Feronia 2009), Le belle ore del Duca, Ed. Cofine 2012.
In triestino ha pubblicato Àlighe (vincitore del premio Città di Ischitella-Pietro Giannone 2011) Ed. Cofine, Roma, 2011; Robe de no creder (Cose da non credere). Versi in dialetto triestino, ivi 2014 (finalista al Premio “Salva la tua lingua” 2015).
Nel 2015 ha pubblicato Un mare d’inchiostro. Pagine su “pagine” ed altri cabotaggi (Ed. Cofine) che raccoglie la sua opera di critica letteraria.
Dal 1969 vive tra Roma e la Maremma toscana.

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NEL LIBRO                   

In Un mare d’inchiostro (Ed. Cofine, 2015) che raccoglie la sua ampia opera di critica letteraria, Roberto Pagan dichiara l’intenzione-auspicio della pubblicazione dell’intero corpus delle sue poesie in italiano “per il momento disperso in libretti vaganti, i primi quasi introvabili, di cui solo io conservo a malapena qualche copia”.
E aggiunge: “La soluzione di un’antologia non mi consolerebbe per niente: anche perché i miei libri sono sempre stati costruiti con uno scheletro, con l’ambizione di una struttura, non come mazzi di liriche buttati sulla carta a ventaglio e mandati alla ventura. È vero che i libri di poesia si leggono anche in qua e in là, aprendo una pagina a caso, e non sono un romanzo con un prima e un poi. È vero che i testi sono autonomi, e tuttavia, almeno nel mio caso, sono convinto che le varie pagine si sorreggono a vicenda, gettano luce (o ombra) una sull’altra, nell’insieme dicono qualcosa che i singoli frammenti non dicono. Alla fine, credo poco nelle classifiche: non sono mai sicuro se una poesia è veramente bella e l’altra è veramente cattiva”.
Sfidando questa “avversione”, e in attesa della pubblicazione dell’intera opera poetica in lingua di Pagan, siamo riusciti ad ottenere il consenso dell’Autore per l’edizione di questa scarna antologia che ha soprattutto lo scopo di stimolare alla lettura delle numerose raccolte poetiche in italiano del poeta, a cui si affiancano le recenti due raccolte in triestino.

l’editore