45 – GAVIGNANO

Gavignano (1747 abitanti, detti gavignanesi. A 404 m slm). Sorge su una collina del Lazio meridionale che domina la Valle del Sacco.
 
IL DIALETTO DI GAVIGNANO:
  1. I vocabolari e le grammatiche
A Gavignano, per merito di Ferdinando Micocci si ha un Vocabolarietto dell’antico dialetto gavignanese che sarebbe riduttivo definire solo dizionario perché contiene una nota sulla coniugazione dei verbi e su articoli e pronomi, un cenno sugli antichi sistemi di misura, un elenco di proverbi e modi di dire, delle contrade e località del paese, alcune filastrocche ed addirittura un capitoletto sul suono delle campane. Si apprende perciò che queste ultime potevano suonare in antico: a festa, a tocchitti, a fratelli, a gloria, a morto, a duttrina, a foco; che i sistemi di misura in uso erano una volta: per quelle di superficie la callata di 2.250 mq (con i multipli: quarta, soma o sacco e rubbio, rispettivamente di 2, 4, 8 e sottomultipli: scorso e bocale); per quelle di peso la libbera di 333 grammi (con i multipli dicina e callata o tummolo, di 10 e 100 libre e sottomultiplo l’oncia); quelle di capacità si articolavano per il vino in in quntino, quartino, foglietta, barile (1/5, 1/4, 1/2, 50 litri) e per l’olio c’era il bocale (2 litri).
Tra i vocaboli segnaliamo: acciuì (consumare), assorasse (sposarsi), batticuio (maschio della cicala), calandrella (lucciola), camméro (pezzo di legno arcuato per appendere il maiale), cantéro (luogo di raduno delle pannocchie da scartocciare) coróglia (cercine), ciummolétte (l’arrotolarsi di una moneta), èmmete (scarpata ricoperta di siepi), empa (piena), ficcafroi (ficcanaso), leccamucco (schiaffone), lésca (fetta di pane), loconcìma (lassù), magliócchi (gli abitanti di Montelanico), manimaróncia (fantasma con una mano robusta e pelosa), matrea (matrigna), mpastoravacche (cervone), ndavià (preparare le pagnotte da avviare al forno), ndròccola (crotalo), ngeneritore (panno di copertura della biancheria lavata sottoposta a lisciviatura), ntrinzecaréglio (sveglio, vivace), pantàina (fantasma del palazzo baronale), pelliccio (attrezzo per secernere grano e cereali), pennazza (sopracciglia sporgenti), pettenicchia (ragazza irrequieta), premùtico (frutto maturato prima della stagione), rénga (aringa salata), scinciato (sgualcito, sconnesso – Messa scinciata quella del Venerdì Santo), spipirià (svolgere il filo dal gomitolo; disfare i mozziconi di sigaretta), strappelléro (confusione di più persone che si accavallano parlando), veccoppó (vieni qui), zappo, ariete.
 
2. I proverbi e i modi di dire
Tra i proverbi e nodi di dire di Gavignano,(comune ai margini dell’area da noi indagata): A Anagni se pórti magni. De Segni n’è bóno manco jó vénto. Segni, ’ndó tòcca tégni. E: Da ’nna vacca so remmediato nó córno. E mo? Piscia’ndó ô! Sô castreghe! (Tutto a posto!)
Il Vocabolario del dialetto gavignanese di Ferdinando Micocci contiene in appendice: Proverbi e aneddoti; Modi di dire; Filastrocche; Curiosità.
 
3. I toponimi e i soprannomi
 
4. Canti – filastrocche-indovinelli – giochi – gastronomia – feste&sagre-altro
Feste – Il 3 ottobre si celebra la festa della Modonna delle Grazie. Secondo la tradizione la Madonna, la cui statua si venera nella chiesa di San Rocco, avrebbe salvato i gavignanesi da una terribile epidemia di peste nel 1679 e la processione che si ripete ogni anno da allora deriva da un voto fatto dalla popolazione per lo scampato pericolo.
 
4.1 Canti
 
4.2 Filastrocche, indovinelli, invocazioni, scongiuri
Due filastrocche di Gavignano: Ccàppate co só mandandommine / ca tesse vedano penne e zampari. / Si fatto bè ca si parlato ’ncercule / ca sennó se n’accorgevano i mirguli merguli; e ’Tillirù, ’Tillirù / cogli pórci ncì voglio î più, / voglio î colle pecorelle / cà me magno le ricottelle.
 
4.3 I giochi
Segnaliamo la Pitipugna (una filastrocca di Gavignano, sostitutiva della conta per designare il soggetto che deve fare qualcosa): La pitipugna, la mazza pistugna, / la bella pistella, / commanna Maria, costa e pia, / mitti la mani su la ca-ti-ne-lla, / tirala su chella che è la più che be-lla.
  
4.4 La gastronomia
A Gavignano sono intriganti le ciammellette ’nsepotodì (ricoperte di zucchero di cui non si può rivelare la composizione). Altre specialità: i ciammellitti scottolati (ciambelline lisce ricoperte di albume), il melàto (pizza casereccia con farina di granturco, ricoperta di foglie di castagno e posta sotto la cenere del focolare).
 
5. I testi in prosa: il teatro, i racconti
 
6. I testi di poesia
Di Gavignano abbiamo, Oltre il paese. Raccolta di poesie e poeti gavignanesi, pubblicata nel 1995
Antologia
 
Antologia
 
Cenni biobibliografici
Ferdinando Micocci di Gavignano (?) è autore del Vocabolarietto dell’antico dialetto gavignanese, del Vocabolario del dialetto savignanese e di Oltre il paese. Raccolta di poesie e poeti gavignanesi.
 
Bibliografia
Luciani, Vincenzo, Le parole recuperate. Poesia e dialetto nei Monti Prenestini e Lepini, Roma, Ed. Cofine, 2007
Micocci, Ferdinando, Vocabolarietto dell’antico dialetto gavignanese.
Ferdinando Micocci, Vocabolario del dialetto gavignanese. Edizione2. ed. riveduta ed ampliata, s.l., s.n. (Gavignano Tecnograf?), 1999.
Micocci, Ferdinando, Oltre il paese. Raccolta di poesie e poeti gavignanesi, pubblicata nel 1995
 
Webgrafia