Sono passati ventisette anni dalla scomparsa di Toti Scialoja (16 dicembre 1914 – 1º marzo 1998), pittore di grande valore e poeta che in modo originalissimo sa giocare con le parole e con i loro suoni.
Possiamo leggerne l’opera in versi (quella non specificamente indirizzata ai bambini) in «Poesie 1979-1998» (Garzanti, 2002), con una prefazione di Giovanni Raboni di cui trascrivo l’incipit:
«Qualche volta mi capita ancora di chiedermi quando la straordinaria opera in versi di Toti Scialoja finirà d’essere oggetto di ammirazione e quasi di culto da parte d’una ristretta cerchia di lettori (alla quale, e fin dalla sua tacita fondazione, mi onoro d’appartenere) per entrare a far parte del patrimonio comune del pubblico della poesia assieme e, per così dire, allo stesso titolo di quella dei protagonisti “ufficiali” della seconda metà del Novecento».