RIANO (125 m slm – 6486 ab., detti rianesi) si erge su un colle tra la via Flaminia e il Tevere, a 25 km da Roma.
IL DIALETTO DI RIANO:
- I vocabolari e le grammatiche
Vocaboli da “Voi siete la primavera della vita” di Rinaldo Simonelli:
bocchette (punto terminale della macchina trebbiatrice dove escono i chicchi di grano), conca (recipiente di rame per prendere l’acqua alla fonte e conservarla in casa), copelle (piccoli recipienti in legno per conservare il vino o l’acqua), gavetta (gruppo di operai che lavoravano insieme alla trebbiatura), legno (omnibus capace di portare seduti sei viaggiatori), rintorzasse (essere indigesto), scacciacornacchie (ragazzi che con la loro presenza e con rumori allontanavano dai solchi, dopo la semina gli uccelli), scavolato (vino fresco con mescita diretta dalla botte di legno).
2. I proverbi e i modi di dire
Modo di dire di RIANO: fico fatto all’ombra (cittadino che non prende mai il sole).
3. I toponimi e i soprannomi
Toponimi di RIANO: Le Rosta, Barchetto, Fontana larga, Pian dell’Olmo, i Favari, Piana Perina, Santa Pace, Procoio, Vicinato di Sotto.
I soprannomi: Cucuccino, Occhialone, Mandolino, Porcaloca, Pappadà, Mezzomilione, Mesà.
4. Canti – filastrocche-indovinelli – giochi – gastronomia – feste&sagre-altro
Feste e sagre. Festa di Sant’Antonio Abate (9 gennaio): processione, benedizione dei campi e degli animali; serata a porchetta e vino. Infiorata Rianese (maggio). Festa patronale di San Giorgio (giugno-luglio): cerimonie religiose e palio equestre. Sagra del Fico (ultima domenica di agosto) con fichi e pizza.
4.1 Canti
4.2 Filastrocche, indovinelli, invocazioni, scongiuri
4.3 I giochi
4.4 La gastronomia
5. I testi in prosa: il teatro, i racconti
“Voi siete la primavera della vita”di Rinaldo Simonelli è un singolare racconto di un’esperienza di vita di un personaggio superstite di una generazione che “visse per intero gli anni della grande illusione mussoliniana e quelli delle dolorose e tragiche conseguenze”. Il romanzo è ricco di materiali e di testimonianze sul dialetto di Riano e ad esso abbiamo attinto alcuni termini, modi di dire, toponimi, soprannomi, testimonianze, memorie di poeti rianesi.
6. I testi di poesia
In “Voi siete la primavera della vita” Rinaldo Simonelli menziona Titta Pascucci “il poeta” che “godeva di una certa agiatezza. Leggeva libri e giornali e cantava poesie epiche e cavalleresche e alle coppie degli sposi dedicava i suoi versi.” E aggiunge: “era un poeta raffinato e i suoi versi li cantava con una voce sottile un po’ tremante, accompagnandosi con dosati gesti delle mani, mentre gli occhi fissavano il soffitto alla ricerca dell’ispirazione.
Simonelli a p. 39 del suo romanzo rievoca: “L’osteria di Ludovico Piergiovanni nel Vicinato di Mezzo era il ritrovo dei poeti a braccio che si davano battaglia tra un bicchiere e l’altro per l’intero pomeriggio nelle fredde domeniche di inverno. I versi fra i fumi del vino e dei sigari venivano fuori improvvisati con quartine e rime baciate e con temi di innamorati cavalieri e di vita dei campi. Solo Adriano Gentili, con la filastrocca di Luca Cava, di tanto in tanto rompeva quell’atmosfera epica con equivoci episodi boccacceschi. (…) Luigi Biscioni invece le sue poesie non le improvvisava ma le leggeva cantando con un leggero sorriso che affiorava negli occhi e sulle labbra, perché soddisfatto della sua bravura. Anche Umberto Cicinelli, sensale senza altro mestiere, cercava di intromettersi nella gara ma era il primo a
cadere perché, forse per il troppo vino bevuto, le rime non lo baciavano più.”
Antologia
Cenni biobibliografici
Bibliografia
Simonelli, Rinaldo, “Voi siete la primavera della vita”, Cassa Rurale ed Artigiana di Riano, 1983.
Luciani, Vincenzo e Faiella, Riccardo, Le parole salvate: Dialetto e poesia nella provincia di Roma; Litorale Nord, Tuscia romana, Valle del Tevere, Roma, Ed. Cofine, 2009
Webgrafia