Labico (319 m slm – 5.834 ab. detti labicani – kmq 11,79 Kmq), sorge nella valle fra i monti Prenestini e i Colli Albani, bagnato dal fosso di Centogocce, affluente del Valle di Ninfa che confluisce nel fiume Sacco. Comuni contigui: Palestrina, Valmontone Frazioni: Colle Spina
1. I vocabolari e le grammatiche
2. I proverbi e i modi di dire
Chi beve l’acqua della Forma a Labico ritorna.
3. I toponimi e i soprannomi
Tra i toponimi segnaliamo: il complesso degli "Arnari" (Il loro nome deriva da Arenarie, o cave di pozzolana interamente scavati nel tufo, strutture forse usate per pestaggio dell’uva). "Grotta Mammea", la grande cisterna romana a due volte e cinque arcate appartenente a Giulia Mamea, madre di Alessandro Severo (222-235). “La Rocca” (gruppo di case così chiamate poste al crocevia con via L. Da Vinci e corso Garibaldi, sopra l’acquedotto comunale).
Tra le fonti, segnalate da Ruggero Mariani, responsabile sezione di Labico del Gruppo Archeologico Toleriense di Colleferro, quella denominata il “Pantano”; il fontanile della “Forma”; le sorgenti del “Casello”, dei “Vignani”, il fontanile dei “Pischerelli”; la sorgente di “fontana Marchetta”, la fontana di “Centogocce”, formata da tre vasconi per differenti utilizzazioni, da un’altra vasca scavata interamente nel tufo che serviva per la macerazione della canapa.
4. Canti – filastrocche-indovinelli – giochi- gastronomia- feste&sagre-altro
Festa del Santo Patrono San Rocco, ultima domenica di agosto, con solenne processione con la statua del Santo e intensa partecipazione popolare.
4.1 Canti
4.2 Filastrocche, indovinelli, invocazioni, scongiuri
4.3 I giochi
4.4 la gastronomia
Da gustare: Zuppa di fagioli a pa’ sotto ", " zuppa di piselli " ( piselli, zucchine, carciofi, patate) "Frascatelli" (acqua e farina bianca), "Pagnottu" ( pizza con farina di polenta, uvetta e sfrizzole-riccioli di lardo-), Pizza di polenta con ramoracce .
Dolci artigianali: Biscotti sfrittellati, Ciambelle scottolate,
Dolci tipici delle festività natalizie: Pangiallo, biscotti al miele, pizza a pasta di ciambellone
Dolci pasquali:Pizza per terra, pizza cresciuta, pizza a bocca de dama
Roncolette labicane o piselli di Labico – Origine e Descrizione: I Piselli di Labico costituiscono una produzione antica e tradizionale. Le caratteristiche del terreno, fertile e di natura vulcanica e la dolcezza del clima offrono un habitat ideale per questo legume. La particolarità del prodotto è rappresentata dalla forma leggermente arcuata del baccello (la "roncola" appunto, da cui prende il nome dialettale), da una notevole dolcezza e delicatezza del gusto, assieme ad una buona resistenza alla cottura. Fin dai tempi storici il pisello richiedeva una coltivazione faticosa, perché, per sfruttare le esposizioni migliori, si arrivava a lavorare in piccoli orti sostenendo la vegetazione con la tecnica dell’infrascatura. Il risultato però è un prodotto estremamente delicato, che soddisfa anche i palati più esigenti. La produzione dei piselli labicani ha acquistato una grande notorietà nella prima metà del Novecento, quando si è sviluppata la Sagra che ancora oggi si organizza nel comune. Le roncolette sono destinate totalmente al consumo fresco. La raccolta dei baccelli avviene quando il seme è ancora tenero, dolce, cioè quando i baccelli sono molto delicati. Disponibile da aprile a giugno. (https:////www.romaorienta.it/en/il-gusto-di-roma/gli-ortaggi-ed-i-legumi-romaneschi).
“A Labico c’è il ristorante di Antonello Colonna, una star della nuova cucina romana, famoso tanto per le sue rivisitazioni gastronomiche (in stile cappelletti ripieni di coda alla vaccinara), quanto per le sue conoscenze della tradizione e dei prodotti locali. «Sì, dicono che siamo zoticoni, burini. E, per prenderci in giro, raccontano che a Labico se pianti l’ uva nascono i carciofi. Alla faccia delle cattiverie, però, questa è una terra che, con qualche vino discreto, ci regala tanti prodotti eccellenti: patate, cavoli, pesche spaccarelle~ E i piselli, una vera specialità: leggermente diversi, da valle a valle; ma sempre ottimi. Certo, per mangiarli pieni e croccanti, bisogna trattarli con i dovuti riguardi. Pulirli e cucinarli quando sono ancora freschissimi. Raccogliendoli rispettando la regola dei sei: i piselli che mangerai a pranzo vanno colti alle sei di mattina, quelli per la cena alle sei di pomeriggio».
(Luca Villoresi – https:////ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/11/22/zagarolo-fra-pane-rumeno-vino-un-alta.html)
Le nocciole di Labico sono un prodotto DOP. Fonte: www.laziofeste.it
5. I testi in prosa: il teatro, i racconti
6. I testi di poesia
Antologia
Cenni biobibliografici
Bibliografia
webgrafia
https:////it.wikipedia.org/wiki/Labico
https:////www.labico.com
ultimo aggiornamento 19-11-2011