43 Poeti per Ischitella

Poesie e testi dedicati alla cittadina garganica

[LUGLIO 2016] 43 Poeti per ischitella, a cura di Vincenzo Luciani, Introduzione  di Rino Caputo, pp. 72, illustrazioni, euro 15,00

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IL LIBRO                   

Il volume raccoglie i testi e le poesie dedicate a Ischitella, ridente cittadina garganica in provincia di Foggia. La maggior parte sono di vincitori e finalisti del premio nazionale “Città di ischitella-Pietro Giannone”, ma non mancano quelli di poeti avvinti dal fascino della cittadina garganica.
I testi sono di: Sebastiano Aglieco, Valerio Agricola, Lino Angiuli, Ettore Baraldi, Giovanni Benaglio, Remigio Bertolino, Nico Bertoncello, Loredana Bogliun, Salvatore Bommarito, Cettina Caliò, Maurizio Casagrande, Ombretta Ciurnelli, Lia Cucconi, Mario D’Arcangelo, Anna Elisa De Gregorio, Nelvia Di Monte, Franco Ferrara, Franco Fresi, Francesco Gabellini, Francesco Granatiero, Vincenzo Luciani, Giovanna Marini, Fernando Martella, Giuseppe Massara, Mario Mastrangelo, Giovanni Nadiani, Maurizio Noris, Roberto Pagan, Alfredo Panetta, Renato Pennisi, Giancarla Pinaffo, Franco Pinto, Antonella Pizzo, Claudio Porena, Giuseppe Samperi, Achille Serrao, Riccardo Sgaramella, Giuseppe Tirotto, Franco Trequadrini, Joseph Tusiani, Pier Franco Uliana, Nino Visicchio.

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NEL LIBRO               

Introduzione di Rino Caputo

La Poesia non richiede spiegazioni; forse soltanto interpretazioni libere o, come dicono i lettori professionali (ma non per questo meno appassionati), aggiunte di senso.
E, quando la Poesia esprime emozioni su immagini reali incorporandone le forme fisiche, allora si tratta di un’esperienza sorprendente, eccezionale.
Così è stato per i Poeti che, qui raccolti, hanno cantato Ischitella nella loro lingua, come dice padre Dante, succhiata dalla nutrice; ma anche per quelli che, sempre qui presenti (circa un quinto dell’intero florilegio), hanno voluto forzare, talora anche in prosa, le potenzialità poietiche della lingua nazionale comune.
Le immagini reali di Ischitella hanno quindi inciso sulla fantasia dei 43 Autori: pietra bianca, antica, che parla, serpente di strada alta, ulivi e mare. E, ancora, gregge di case, uovo di nido, vino di fragola. Ma Ischitella, che è, semplicemente, bella, è altresì luogo dell’anima per i Poeti visitanti: città di pace, occhio svevo, albero di Francesco, terra e vita di miracoli.
Il Poeta (la totalità dei 43 Poeti) si muove a suo agio per Ischitella, gioca perfino, fanciullo, sugli scalini della Chiesa Madre (come esattamente ha fatto chi scrive, bambino, con una canna tra le gambe per cavallo…).
Vincenzo Luciani, ‘che lavora per Ischitella che lo ama assai’, al quale molte poesie sono dedicate indirettamente e direttamente dai colleghi Poeti, ha avuto il merito dell’impresa, che non è solo quella della presente pubblicazione, bensì la pertinace, lungimirante e quasi sfrontata decisione di far nascere l’idea e, soprattutto, di far vivere e durare la vita, per i trascorsi 14 anni, del Premio nazionale di poesia in dialetto “Città di Ischitella-Pietro Giannone” (il ‘gran Dottore’); coadiuvato, certo, da critici e scrittori sinceramente interessati e da concittadini, delle istituzioni e della società civile, tutti concordemente operosi. E molto più si auspica che così sia per l’avvenire, contro ogni depressa rassegnazione alle crisi e verso una sempre più larga e riconosciuta attenzione alla ormai indiscussa valenza culturale, locale e nazionale.
E se la ‘cruedda’ dello stesso poeta Luciani è da esaltare come emblematico contenitore di tutti i componimenti donati a Ischitella, è “’A casarella ’e Vicenzino” dello scomparso e compianto Achille Serrao, cittadino elettivo di Ischitella, la metafora più perspicua del sentimento di accoglienza condiviso dai 43 Poeti per Ischitella.
Come in questi versi che, soli, di necessità, qui si registrano nella loro pregnanza testuale originaria:

Dint’a stu cunto ’e terra ll’aucelluzzo
spetaccia suone ’a n’accisaglia ’e viento
sparagna core e voce, dà nu tuzzo
’nfacci’ô celèste e canta miccio e a stiénto
’a canzone
…..
E tuttavôta chistu canto acciso
se sperde
e Ischitella nce s’addorme ’nzino

 

Recensione di Cosma Siani