Roma 22 marzo 2005. – Il 21 marzo presso la Biblioteca G. Rodari di via Olcese 28, al termine della manifestazione internazionale “Arbor Day 2005”, si è tenuta la presentazione del libro “Poesia dialettale nella Provincia di Roma. Civitavecchia – Periferia urbana – Monti Lucretili” di Cosma Siani (Edizioni Cofine, Roma).
All’evento, curato dall’associazione culturale Periferie, con la collaborazione di “Biblioteche di Roma” e il patrocinio della Provincia di Roma hanno preso parte oltre all’autore, il direttore del Centro di documentazione della poesia dialettale “Vincenzo Scarpellino”, Achille Serrao, la presidente della Commissione Cultura della Provincia di Roma Roberta Agostini, il professor Ugo Vignuzzi titolare della cattedra di dialettologia All’Università Roma La Sapienza.
Vincenzo Luciani dell’ass. Periferie (e condirettore del Centro Scarpellino) nel ringraziare la Provincia di Roma che con un suo contributo ha reso possibile la pubblicazione dell’opera, ha evidenziato che si tratta del quarto volume sulla poesia dialettale pubblicato dall’apertura del Centro di Documentazione della poesia dialettale “Vincenzo Scarpellino” nel 2002. Le precedenti pubblicazioni hanno riguardato l’area dialettale garganica, i dialettali tradotti in inglese e i poeti abruzzesi.
Il libro quindi prosegue ”l’itinerario lungo i margini della poesia dialettale, territori trascurati o non entrati ancora nell’ottica letteraria o addirittura non dissodati“. Fa parte di una collana che ha trattato finora “panoramiche regionali acquisite”, ma anche “esplorazioni in aree malnote o male investigate”.
In questa seconda categoria rientra il libro in questione, ha sottolineato Achille Serrao e, complimentandosi per la bravura dell’autore Cosma Siani, non nuovo in studi di tale impegno, ha precisato che l’itinerario della ricerca, dialettologicamente, non coincide col solo romanesco, di cui si prende in esame quello periferico urbano, ma si spinge in zone dialettali (quella dei Monti Lucretili e di Civitavecchia) differenziate da questo. Ha delineato il filo rosso del libro, che, partendo dalla poesia del civitavecchiese Marzi, approda all’area periferica di Roma. A tale proposito ha ricordato la figura e l’opera del poeta Vincenzo Scarpellino (scomparso nel 1999 e al quale è dedicato il Centro di documentazione della poesia dialettale). Serrao ha infine concluso soffermandosi sull’area dei Monti Lucretili, riguardo alla quale ha evidenziato il fermento di espressioni popolari, testimoniato ad esempio a S. Polo dei Cavalieri.
Il consigliere provinciale Roberta Agostini, anche a nome dell’assessore alla Cultura on. Vincenzo Vita, ha sottolineato “l’importanza di questa indagine nell’area di Civitavecchia e in una zona dialettale (quella dei Monti Lucretili) tanto ignorata quanto suggestiva nella complessità del suo materiale poetico”. Ha pure esortato ad una valorizzazione dei dialetti e delle tradizioni popolari dei comuni della provincia di Roma. Il libro presentato “è utile a contrastare l’omologazione dei media mediante la salvaguardia delle diversità”. Ha denunciato i frequenti tagli governativi alla spesa per la cultura e ha auspicato che la ricerca cominciata con il testo possa avere ulteriori approfondimenti.
Il prof. Ugo Vignuzzi, titolare della cattedra di Dialettologia delll’università Roma La Sapienza, ha tracciato un interessante panorama dei dialetti del Lazio e della provincia di Roma, ricordando come i concetti di “provincia” e “periferia” in riferimento all’area romana siano stati nel corso dei secoli sempre particolari. La prima ha indicato un microcosmo regionale, la seconda “ciò che è lontano dal centro. Quest’ultimo concetto tuttavia è evoluto perché oggi siamo di fronte a una rete metropolitana, a più centri in un’urbe”.Il prof. Vignuzzi ha espresso un giudizio molto positivo sul libro e si è augurato che la ricerca possa proseguire, con altri itinerari in zone ancora non indagate della provincia e della regione. Ha anche esaltato il ruolo del Centro di documentazione della poesia dialettale “V. Scarpellino”, che ha sede presso la G. Rodari, e che, unico nel suo genere, si prende cura di raccogliere testimonianze poetiche e di tradizioni popolari dei dialetti d’Italia.
Ha infine citato la Legge regionale per la tutela e la promozione dei dialetti di Roma e del Lazio, approvata il 20/12/04 all’unanimità. Ha auspicato che tale strumento, valido sulla carta, spieghi il suo effetto in modo altrettanto valido: occorre, secondo Vignuzzi, che si svolga un attento monitoraggio affinché sotto il concetto di dialetto non passi poi qualsiasi cosa.
Una lettura dei testi antologizzati nel libro (disponibile per la consultazione presso la biblioteca G. Rodari e in tutte le biblioteche di Roma e della Provincia di Roma) ha concluso l’iniziativa cui ha preso parte un folto ed attento pubblico.