Tor Tre Teste ed altre poesie

(maggio 2005) Tor Tre Teste ed altre poesie (1968-2005), poesie in lingua di Vincenzo Luciani, con la II edizione di Frutte cirve e ammature, poesie in dialetto garganico di Ischitella, Edizione Cofine, Roma, 2005, pp. 80, euro 10,00

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Tor Tre Teste e altre poesie esce a vent’anni esatti da Il paese e Torino, prima raccolta in italiano di Vincenzo Luciani.

Il titolo del libro è un atto di affetto verso il quartiere di Tor Tre Teste, nella periferia romana, in cui l’autore vive da moltissimi anni.

Nella prima parte Luciani tenta un rendiconto incompiuto con i luoghi in cui ha vissuto: il paese natale, Torino e Roma. Nella seconda, condensa e mescola “Amori e disamori”.

In appendice, vengono offerte: la 2ª edizione di Frutte cirve e ammature, (in dialetto garganico di Ischitella), apparso nel 2001, ed alcune “Note critiche” con giudizi sui suoi testi, in lingua ed in dialetto.

Il libro è stato presentato il 20 maggio 2005 presso il Centro Culturale Lepetit a Tor Tre Teste, Roma. Leggi l’articolo

Una nota di Maria Gabriella Canfarelli 

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L’AUTORE                     

Vincenzo Luciani  è nato nel 1946 a Ischitella nel Gargano. Emigrato giovanissimo in Umbria, poi a Torino (dove è stato consigliere comunale), infine a Roma dove dirige dal 1987 il giornale di quartiere Abitare A, è fondatore dell’associazione culturale e della rivista di poesia Periferie. Ha fondato e dirige con Achille Serrao il Centro di documentazione della poesia dialettale “Vincenzo Scarpellino”.
Ha pubblicato la raccolta di poesie in italiano, Il paese e Torino, Roma, Salemi, 1985 e, per le edizioni Cofine di Roma: Vocabolario ischitellano, nel 1994; Ischitella (guida storica, proverbi, detti, soprannomi e vocabolario), nel 1995. Nello stesso anno ha curato Poesie e canzoni ischitellane.
Nel 1996 ha autoprodotto in 100 copie I frutte cirve (poesie in dialetto ischitellano) e nel 2001, sempre in dialetto e per le edizioni Cofine, la raccolta Frutte Cirve e ammature.
Sue poesie compaiono in Poesia dialettale del Gargano. Antologia Minima, a cura di Cosma Siani (Cofine, 1996) e sulla rivista Periferie.

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DAL LIBRO                   

Tor Tre Teste

Hanno ormai cinquant’annile donne a Tor Tre Teste. Più non fanno
la fila al nido;
da tanto non richiamano
i figli dai balconi. È quasi vuoto
lo scaffale degli omogeneizzati
al supermarket Crai:
la fanno da padrone
cibi per cani e gatti.
Per rifiorire più giovani ballano
ballano al Centro Anziani e Culturale.
Appassiscono uomini al bar,
per la schedina in coda si spintonano,
tentano una fortuna che non viene
oppure incanagliscono biliosi
in liti di condominio.
E sbarrano i vialetti dei cortili
con lugubri gabbie di ferro.
                
È l’ora di correre, amici,liberi liberi nel parco.

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Conclusione

Spalanco una finestra.
Poche le storie che so raccontare,
alle più belle mancano parole.
Farfalle sono le parole,
lievi sul labbro,
e la luce le prende.