Da Succo d’arancia (inedito)
Bella giovinezza confusa con l’infanzia
pestata con l’uva dei primi sentimenti
ecco l’età avanza e la memoria corteggia.
Ho bevuto fino in fondo la bottiglia
spumante di illusioni, ma la gola è secca.
E te rivedo dolce riva d’acqua
e ciottoli bianchi e profumate serre
a te m’affido, mano materna d’aranci,
odoroso languore di meriggi
sereno balcone di sicurezze.
Cosa ti debbo, vita? E quale mistero
tocca al nulla che mi fece te
quale misterioso agguato di cellule
mi aprì a questa veglia di battaglie?
Il destino, se c’è, è chiuso in un’ora.