Presentazione di Tène u rizze la lìune di Pietro Stragapede il 16 dicembre a Ruvo di Puglia

 Venerdì 16  dicembre 2016 alle ore 18:30 preso la sala convegni della Pinacoteca di Arte Contemporanea di Ruvo di Puglia si terrà la presentazione del volume Tène u rizze la lìune: raccolta di poesie vernacolari di Pietro Stragapede (sua ultima opera editoriale, in ordine temporale).

Tène u rizze la lìune (Ha un alone bianco la luna) è il titolo della raccolta di poesie in vernacolo ruvese, edita da “CLS Pegasus Edizioni”.

L’iniziativa, pianificata nell’ambito del progetto Evoluzioni Dicembre – Gennaio 2016/2017 promosso dal Comune di Ruvo di Puglia, è patrocinata dalla Pro Loco Ruvo di Puglia in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Culturali ruvese, la Regione Puglia, l’Unpli Puglia, l’Università della Terza Età e dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia.

Alla presentazione saranno presenti Pasquale Chieco, Sindaco di Ruvo di Puglia; Monica Filograno, Assessora alle Politiche Culturali della città; Domenica Gattulli, Segretaria Generale del Consiglio della Regione Puglia e Rocco Lauciello, Presidente Pro Loco.
Mariella Afronio coordinerà gli interventi di Vincenzo Luciani, direttore della rivista “Periferie” nonché autore della prefazione del volume di poesie.

Pietro Stragapede declamerà alcune poesie raccolte nell’opera.

PIETRO STRAGAPEDE, ruvese, maestro per 40 anni presso la scuola primaria "G. Bovio" di Ruvo, ora in pensione, referente presso la stessa scuola per il dialetto, ha composto numerose drammatizzazioni in vernacolo per bambini. Ha composto, per facilitare l’approccio dei bambini al dialetto, un libro di filastrocche "Felastruocche tra vinde e saule". Ha scritto le raccolte di poesie in dialetto: Pone e alèive, Pone e pemedore, Pone e cepuodde, Pone assutte, La collane de fofe de cuzzue (indica il gioco fatto da bambini e dall’autore stesso, di infilare ad uno spago colorato delle fave fresche, appena sgusciate per creare una collana, al quale erano raggruppati in cerchio i sogni, le fughe e i progetti dei bambini).

Tène u rizze la lìune

Tène u rizze
la liune
stè ammarecote.
S-è menote
nu vèle de vammosce
atturne a la facce
ca l-arrevuogghie
u sguarde
e stiute u arginde.
U cile
se pigghie bèile
e re stidde
vonne frecote de cope.
‘Nzime
le preparene nu osce
de nuvue leggère
a ddò falla dermèie.
Stasaire
nan candene le grille.

“Ha un alone bianco/la luna/è triste./Ha indossato/un velo di ovatta/intorno alla faccia/che le copre/lo sguardo/e spegne l’argento./Il cielo/si preoccupa/e le stelle/stanno in pensiero./Insieme/ le preparano un giaciglio/ di nuvole leggere/dove farla addormentare./Stasera/ non cantano i grilli.”