Antonio Santori (14 marzo 1961 – 30 agosto 2007), scomparso a soli 46 anni, è autore di libri («Infinita», NCE, 1990; «Albergo a ore», NCE, 1992; «Saltata», NCE, 1996, «La linea alba», Marsilio, 2007; tutti ora compresi in «L’opera poetica.
La pagina bianca del possibile e del necessario», a cura di Angela Bianchi e Cesare Catà, Italic Pequod, 2017) che non sono raccolte di poesie ma veri e propri poemi che si svolgono per successive sequenze.
In un un percorso che ha pochi punti di confronto con altre esperienze letterarie del Novecento (ma sono stati fatti, a ragione, i nomi di Clemente Rebora e Caproni), Santori prova a decifrare con la propria poesia gli enigmi e i misteri della vita, alla ricerca di un senso da dare non solo a quello che accade e ci circonda ma anche a ciò che è al di là della nostra fisica percezione (l’Altro, è stato detto, e l’Oltre); per tentare, col filo che Arianna ci offre, di resistere nel labirinto, e uscirne.