Massimo Ubertone di Rovigo è il vincitore della dodicesima edizione del Premio Vico del Gargano 2010 con il romanzo breve inedito Natale in famiglia.
Nella graduatoria finale al secondo posto si è classificato il romanzo Isola 21 di Vanes Ferlini di Imola (BO);
terzo Tra le stelle, la polvere e i fucili di Giorgio Galli di Roma;
quarto Il sentiero degli aghi di pino di Carlo Bonlamperti di Marina di Minturno (LT);
quinto Una faccenda da manicomio di Maria Lanciotti di Velletri (RM)
Gli altri finalisti erano: Mario Relandini di Roma (Il rogo di Kwame), Riccardo De Sanctis di Formello, RM (Un alibi perfetto), Antonio Giordano di Palermo (Un sorso di caffè), Arianna Ceraolo di Poggio Mirteto, RI (Gli squali).
Lo ha decretato la Giuria del Premio formata da Domenico Cofano (presidente), Achille Serrao, Rino Caputo, Giuseppe Massara, Michele Afferrante, Grazia D’Altilia, Vincenzo Luciani, dopo aver esaminato i 124 romanzi brevi pervenuti e dopo una prima selezione di 8 opere, all’interno delle quali sono state scelte le prime cinque classificate.
All’opera vincitrice sarà assegnato il premio consistente nella pubblicazione del romanzo, in 500 copie di cui 100 per l’autore, a cura di Edizioni Cofine e nell’assegnazione di 400 euro.
Al secondo e terzo classificato saranno assegnati rimborsi spese rispettivamente di 200 e 100 euro.
Al quarto e quinto classificato saranno assegnati prodotti della tradizione enogastronomica vichese.
A tutti i partecipanti alla dodicesima edizione 2010 verrà inviata copia del romanzo vincitore.
La cerimonia di premiazione avverrà domenica 29 agosto 2010 a Vico del Gargano.
Massimo Ubertone è nato il 25.11.1950 a Rovigo dove abita ed esercita la professione di avvocato. Per trent’anni i suoi unici e riluttanti lettori sono stati i destinatari di querele e ingiunzioni di pagamento. Solo nel 2009 ha deciso di tirare fuori storie e racconti vecchi e recenti che teneva in uno scomparto segreto della sua scrivania e li ha inviati a vari concorsi letterari. Del tutto inaspettatamente le sue storie sono piaciute ed in pochi mesi hanno ottenuto numerosi riconoscimenti. Suoi racconti, vincitori o finalisti in premi letterari, sono stati pubblicati dalle seguenti case editrici: Nottetempo, Felici, Tindari Patti, Montag, Giacchè, Il Cavedio, Nemo, Perrone, GL Editore.
E’inoltre un appassionato di giochi di parole e di enigmistica: a giochi di sua invenzione sono state dedicate alcune puntate della rubrica “Lessico & Nuvole” a cura di Stefano Bartezzaghi su “Il Venerdì di Repubblica”. Unendo le due passioni per l’uso giocoso delle parole e per la narrativa ha recentemente inventato un nuovo genere letterario: quello dei racconti enigmistici. Si tratta di storie prevalentemente a sfondo umoristico che si dipanano come gialli, nelle quali però la sfida proposta al lettore consiste nella soluzione del gioco, mimetizzato nella vicenda, che dà il titolo ad ogni racconto: crittografia, rebus, scarto finale, ecc.
Natale in famiglia
Il filo del racconto parte da un anonimo locale di una città tedesca, e, in un lungo flashback, si dipana tra Milano, Madrid e Buenos Aires seguendo un percorso in bilico tra storia e psicanalisi che rievoca gli orrori della dittatura argentina degli anni ’70.
Dopo il suicidio della madre Damiano Montero scopre la verità circa una terribile vicenda vissuta dai genitori tanti anni prima durante il regime di Videla; con la missione di vendicarli, giunge il giorno di Natale in una Buenos Aires martellata dal sole estivo, e percepita come una dimensione parallela del tempo e dello spazio. Ritrova il Capitano Castoldi, che gli appare però come un vecchio fragile e gentile, ben diverso dal mostro sadico descrittogli dalla madre. Si rende conto, anche, che quell’uomo potrebbe essere il suo vero padre.
La domanda di fondo è se la natura di un uomo può cambiare. E ancora: ha senso uccidere per dimostrare di non essere un assassino?
La comprensione, e la chiave di tutte le scelte arrivano alla fine da un episodio apparentemente banale.
15 luglio 2010