Il poeta Pietro Stragapede ci ha lasciato

di Vincenzo Luciani

 

 

Il poeta in dialetto di Ruvo di Puglia e mio grande amico, Pietro Stragapede, ci ha lasciato. La tristissima notizia mi è giunta oggi dal comune amico (e da Pietro prediletto) Rocco Lauciello e mi ha profondamente addolorato. Innanzitutto voglio stringere in un grande abbraccio la sua adorata moglie Angela, i figli, i parenti tutti. E poi riordinare alcuni pensieri e ricordi che si affollano nella mia mente turbata.

Ho conversato recentemente con lui del suo ultimo libro, presentato con successo il 20 maggio 2022 al Nuovo Teatro Comunale di Ruvo di Puglia (manco a dirlo pieno come un uovo perché lui era il poeta e genius loci di Ruvo), Il volume è La Gammiètte (L’ulivo), poesie in vernacolo ruvese, con traduzione in italiano, corredato degli acquerelli di Aldo Mastrorilli. Le poesie, declamate dall’autore, possono essere ascoltate, con grande delizia sfogliando il libro attraverso il “Qr Code”.

Mi ero complimentato molto con lui perché si tratta di un’opera in linea con gli altri suoi bei libri, dei quali mi sono occupato a vario titolo. Abbiamo conversato amabilmente, come eravamo soliti fare da quando, tramite l’amico Rocco Auciello mi ero appassionato al suo libro Tène u rizze la lìune, nel 2016, recensendolo

 

Il 23 novembre 2019 presso il Convento dei Domenicani, a Ruvo di Puglia (BA), avevo presentato il libro ’Nzia-mè con Anna Maria Curci e anche in quell’occasione avevo potuto constatare di nuovo il profondo legame di questo poeta del popolo ruvese.

Qui di seguito riporto una recensione con scelta di testi di Pietro a cura di Maurizio Rossi.

 

Quando i poeti se ne vanno non ci lasciano soli, ci offrono in dono le loro poesie. Leggiamo quelle di Pietro e lui sarà ancora, mirabilmente, con noi.

 

PIETRO STRAGAPEDE, Ruvo di Puglia (1948-2022) è stato maestro per 40 anni presso la scuola primaria “G. Bovio” di Ruvo. Ha composto numerose drammatizzazioni in vernacolo per bambini e un libro di filastrocche: “Felastruocche tra vinde e saule“. Ha scritto le raccolte di poesie in dialetto ruvese: Pone e alèive (Pane e olive)2009, Pone e pemedore( Pane e pomodoro) 2009, Pone e cepuodde( Pane e cipolle)2010, Pone assutte (Pane senza companatico)2011, La collane de fofe de cuzzue (La collana di fave fresche)2012, Tène u rizze la lìune (Ha un alone bianco la luna) 2016, La semmona sande a Rìuve (La settimana santa a Ruvo) 2017, ’Nzià-mè, nel 2019 e La Gammiètte (L’ulivo) nel 2022 . È autore di diverse poesie di impegno sociale e civile riportate su pubblicazioni varie. Finalista nel 2018 e nel 2020 al Premio Ischitella per la poesia dialettale e terzo classificato nel “Salva la tua lingua”.