(luglio 2005) Dzouri ël pérax, nìvoulax (Sopra i sassi, nuvole), poesie in dialetto francoprovenzale di Giancarla Pinaffo, Edizione Cofine, Roma, 2005, pp. 32, euro 6,00
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La raccolta ha vinto il Premio Nazionale di poesia in dialetto “Città di Ischitella-Pietro Giannone”, edizione 2005.
Nelle poesie raccole in Dzouri ël pérax, nìvoulax (Sopra i sassi, nuvole), scritte in patois francoprovenzale (dialetto di antichissima storia), come parlato in alta Val Grande di Lanzo-Torino, la “Pinaffo rivela – si legge nella motivazione della giuria – una elevata capacità di rielaborazione linguistica, una vocazione inventiva che sa dare all’immaginario una cadenza personalissima. Il pathos esplorativo del mondo e delle sue creature, brillante e accorato, che vi domina – dove emergono a tratti personaggi umanissimi – si spinge a descrivere, e a ‘intendere’ descrivendo, la longeva permanenza della natura e, insieme, la sua resistenza al sabotaggio apportato da ogni ‘atto’ di civilizzazione”.
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L’AUTORE
Giancarla Pinaffo è nata nel 1941 a Torino, dove risiede. Scrive in tre idiomi: italiano, dialetto piemontese e patois francoprovenzale (come parlato nell’alta Val Grande di Lanzo-Torino). Suoi racconti e poesie sono apparsi sulle riviste “L’immaginazione” e “Confronto”.
Studiosa di letteratura non egemone del Piemonte, ha pubblicato sull’argomento articoli sulla rivista “Letteratura & Società”, editore Pellegrini, Cosenza.
Ha pubblicato i romanzi Il caso Blanc e L’uomo delle tre locande, entrambi del 1997, per l’editore P. Manni, Lecce.
La sua prima raccolta poetica Uva verde di luglio, prefazione di Antonio Piromalli, Ed. Lineacultura, Segrate (MI), è del 2001, seguita da Viaggio di Nozze, prefazione di Tommaso Scappaticci, pubblicata dallo stesso editore nel 2005.
A Giancarla Pinaffo hanno dedicato saggi i proff. C. Chiodo (Università Roma Tor Vergata), A. Piromalli (Professore Emerito Università di Cassino), G. Polimeni (Fondo Manoscritti Università di Pavia), T. Scappaticci (Università di Cassino).
Dzouri ël pérax, nìvoulax è la sua prima raccolta interamente in francoprovenzale.
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DAL LIBRO
Màrëx
Dré a ‘l spàlax dël màrëx
ël tôot ou-i -sfùmat lou mistéri
et i’s dœrv lou pensà.
Dré a ‘l màrëx qui-venhount bou.ixoùn
ou-s’incaménat lou moundou.
Véllax ànimax
xémpar frœmax da bœnda a ël cœnax
da doù.a tuìti ou’s-sont-ascapà.
Màrëx-mountanhi,
nhint fôorte bastånxi,
nhint boune a fërmali,
xéi q’ou-sont-alà-viå.
Torino, 20.6.1993
MATRONE – Dietro le spalle delle matrone / l’infinito sfuma l’incognito / e ne schiude il pensiero. // Alle spalle delle matrone fattesi siepe / inizia il mondo. // Anime primigenie / immote, al lato di culle / da cui tutti evasero. // Madri-montagne, / non tenaci quanto basta, / incapaci di trattenerli, / quanti sono partiti.