Due poesie di Ivan Pozzoni

Siamo lieti di pubblicare due poesie di Ivan Pozzoni.
 
Ivan Pozzoni è nato a Monza nel 1976; si è laureato in diritto con una tesi sul filosofo ferrarese Mario Calderoni. Ha diffuso molti articoli dedicati a filosofi italiani dell’Ottocento e del Novecento, e diversi contributi su etica e teoria del diritto del mondo antico; collabora con numerose riviste italiane e internazionali. Tra 2007 e 2012 sono uscite varie sue raccolte di versi: Underground e Riserva Indiana, con A&B Editrice, Versi Introversi, Androgini, Mostri, Galata morente e Carmina non dant damen con Limina Mentis, Lame da rasoi, con Joker, Il guastatore, con Cleup; tra 2009 e 2012 ha curato le antologie poetiche Retroguardie (Limina Mentis), Demokratika, (Limina Mentis), Tutti tranne te! (Limina Mentis), Frammenti ossei (Limina Mentis) e Labyrinthi [I] e [II] (Limina Mentis); nel 2010 ha curato la raccolta interattiva Triumvirati (Limina Mentis). Tra 2008 e 2012 ha curato i volumi: Grecità marginale e nascita della cultura occidentale (Limina Mentis), Cent’anni di Giovanni Vailati (Limina Mentis), I Milesii (Limina Mentis), Voci dall’Ottocento I II e III (Limina Mentis), Benedetto Croce (Limina Mentis), Voci dal Novecento I, II, III e IV (Limina Mentis), Voci di filosofi italiani del Novecento (IF Press), La fortuna della Schola Pythagorica (Limina Mentis), Pragmata (IF Press), Le varietà dei Pragmatismi (Limina Mentis), Elementi eleatici (Limina Mentis), Pragmatismi (Limina Mentis) e Frammenti di filosofia contemporanea I e II (Limina Mentis); tra 2009 e 2012 sono usciti i suoi: Il pragmatismo analitico italiano di Mario Calderoni (IF Press), L’ontologia civica di Eraclito d’Efeso (Limina Mentis) e Grecità marginale e suggestioni etico/giuridiche: i Presocratici (IF Press). È direttore culturale della Limina Mentis Editore; è direttore de L’arrivista – Quaderni democratici; è direttore delle collane Esprit (Limina Mentis), Nidaba (Gilgamesh Edizioni) e Fuzzy (Decomporre).
 
 
I bimbi delle vostre anime
 
Gli occhi da bimbo sono azzurri o verdi
nelle strade deserte della mia anima,
e un sorriso da bimbo imbocca,
contromano, sensi vietati.
 
Non anestetizzate i bimbi delle vostre anime;
essi erediteranno i vostri dolori,
e, piangendo,
ne trarranno emozioni.
 
 
Fuori dal tramonto
 
Prima del cadere d’un sole freddo
tra le cento braccia d’Ade addormentato,
ci siam trovati, tutti, avvinti nel silenzio
di un venerdì sera d’atmosfera natalizia,
davanti ad un cielo mestruato, sterile,
forse, rosso dalla  rabbia di non esser madre
di dèi, di vittorie, o di mattine senza dolore,
davanti a un cielo tanto livido
da annichilire tutti i nostri sogni d’inventario.
 
E il dubbio di essere contagiati,
per un momento, fugace, per un attimo solo,
dalla serenità di esistere nei magazzini
d’un’area industriale, ci attanaglia, 
dimentichi di doverci vivere
anche fuor di metafora,
fuori dal tramonto.