Giovedì 21 gennaio 2016 alle ore 17 presso la Biblioteca Gianni Rodari di Roma si è svolta la presentazione del libro Dialetto lingua della poesia di Ombretta Ciurnelli (Edizioni Cofine, Roma 2015.
La sala conferenze dedicata ad Achille Serrao, gremita di pubblico, ha registrato la gradita presenza di un gruppo di richiedenti asilo politico del Centro di accoglienza di via Aristide Staderini e del Centro di Accoglienza “Codirossoni” (il Centro è sito in zona via Tobagi/Casilina) guidato dall’insegnante di lingua italiana Paola Di Sabatino e da una sua collega.
L’incontro si è aperto con la lettura a cura di Rosangela Zoppi di testi in dialetto romanesco di Giuseppe Gioachino Belli e in dialetto lucano di Assunta Finiguerra, di un testo di Achille Serrao declamato da Federico Carabetta e di un testo in romanesco di Mauro Marè a cura di Maurizio Rossi.
Dopo un saluto della direttrice della Biblioteca Piera Costantino e di Rossano Tantari, segretario dell’Unpli provincia di Roma Vincenzo Luciani ha presentato i protagonisti della serata: la curatrice dell’Antologia dei cento poeti nei dialetti di tutta Italia Ombretta Ciurnelli, i poeti protagonisti del reading con testi tratti dal volume Dialetto lingua della poesia e il critico Manuel Cohen, che ha svolto da par suo il compito di presentatore dell’opera (foto 1).
Cohen è partito dai dati numerici, quelli sui poeti antologizzati, 100, dell’ordinamento degli stessi per epoca storica (da Carlo Porta, il primo poeta inserito, alla più giovane autrice, Dina Basso), della consistenza numerica per regioni tra nord, centro e sud, e per singole regioni nelle tre grandi aree. Ha dato atto della compattezza della struttura del libro e della sua coerenza interna nonché dell’acribia nella trattazione della materia. Dialetto lingua della poesia è – dichiaratamente “un’antologia pensata come un convivio letterario di poeti di quasi tutte le regioni d’Italia con poesie in cui il dialetto parla di sé e racconta il valore e il significato che ha nella vita e nella scrittura, in una ricca e variegata mescolanza di sonorità, cadenze e armonie che mai nessuna letteratura, come quella del nostro paese, è stata capace di esprimere”. Cohen ha dato atto della riuscita di un libro in cui ogni poeta dice di sé, della sua poetica e del suo rapporto con la sua lingua dialettale. Ed è proprio nella ricchezza di queste riflessioni metadialettali, declinate in modo esplicito che risiede la positiva originalità dell’opera della poetessa perugina, la sua prima in assoluto.
La conferma dell’elogio di Cohen è stata poi suffragata dalle letture dei testi selezionati nell’antologia della Ciurnelli attraverso le letture dei poeti intervenuti al reading: Rosangela Zoppi (dialetto romanesco), Roberto Pagan (dialetto triestino), Maria Lanciotti (in file audio, dialetto di Subiaco), Alessandro Moreschini (dialetto di Castel Madama), Vincenzo Luciani (dialetto pugliese) e Ombretta Ciurnelli (in dialetto perugino e che si è autoesclusa dall’Antologia in quanto curatrice della stessa pur avendone tutti i requisiti).
Vincenzo Luciani, a sorpresa, ha invitato l’insegnante di italiano del del Centro di accoglienza di via Aristide Staderini Paola Di Sabatino (foto 3) ad intervenire con un saluto e con un intervento di due rifugiati che dopo aver accennato alla loro situazione particolare hanno informato sull’esistenza di molti dialetti anche nelle loro nazioni del centro e del sud dell’Africa e proposto la recita di un breve testo poetico in ganese. Luciani ha lanciato la proposta di un incontro sulla poesia delle loro nazioni in uno scambio di lingue che favorisca la condivisione della poesia e la fratellanza.
La parte finale dell’incontro è stata incentrata sulla conoscenza innanzitutto della biobibliografia di Ombretta Ciurnelli che vive a Perugia dove per molti anni ha insegnato Materie Letterarie nei Licei. Dopo la prima raccolta di acrostici in lingua perugina, Badarellasse ncle parole, abbecedario di acrostici, (Perugia, Guerra Edizioni, 2007), ha pubblicato L’arcontastorie (Perugia, Guerra Edizioni, 2009), Si curron le formiche (Perugia, Guerra Edizioni, 2010) e La città del vento. Poesie in lingua perugina (Roma, Edizioni Cofine, 2013). Ha al suo attivo un testo teatrale in lingua italiana, dai campi di granturco ai gelsomini (Perugia, Effe Fabrizio Fabbri Editore, 2012) ed è tra i curatori dell’antologia OliveTolive, poesia dell’olio e dell’olivo da Omero ai giorni nostri (Perugia, Fabrizio Fabbri Editore, 2011).
Infine Luciani ha intervistato la Ciurnelli su come sia maturata l’idea del libro e del perché (risposta: nel 2013, in coincidenza con la celebrazione della prima giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali, e sospinta dalla curiosità di indagare i tanti modi diversi in cui i poeti italiani si rapportano con la loro lingua poetica dialettale). Ombretta Ciurnelli ha pure indicato le difficoltà nel reperimento dei testi, nella loro selezione e nella trattazione e trascrizione degli stessi attingendo direttamente dalle fonti librarie. Ha dato atto al suo editore di averla lasciata assolutamente libera nella scelta degli autori e dei testi ed ha ringraziato il Centro di documentazione Vincenzo Scarpellino e la biblioteca Rodari per la disponibilità di concedere in prestito i molteplici e ricchi testi presenti nella struttura di Tor Tre Teste. Infine ha ringraziato tutti indistintamente i partecipanti all’emozionante incontro in cui si sono mescolate non solo le lingue locali italiane ma anche quelle del resto del mondo.
Roma, 22 gennaio 2016