nel mio paese l’ingiustizia è scritta
sulle carte della legge
e ancor più è scritta
con chiodo di ferro nella testa dei maschi
la carta a volte si strappa
ma c’è carta nuova per scrivere meglio
nella testa invece il chiodo è più duro e resiste
io donna studio leggo lavoro aspetto
e resisto più dura del chiodo
(p. 41)
Penny Wirton è il personaggio creato da Silvio D’Arzo nel racconto Penny Wirton e sua madre. Penny Wirton è anche il nome che abbraccia iniziative di volontariato diffuse in tutta l’Italia. A Roma un punto d’incontro per il gruppo dei volontari dell’associazione Penny Wirton, fondata da Anna Luce Lenzi e Eraldo Affinati, è nel quartiere di Casal Bertone. Lo scopo dell’associazione Penny Wirton è far conoscere l’italiano a migranti, che hanno diversi gradi di istruzione, dai laureati agli analfabeti già nella lingua madre.
Nel 2024 Lenzi e Affinati hanno pubblicato, per le edizioni Il Margine, l’Atlante del mondo nuovo, un libro che raccoglie le testimonianze e le affermazioni di apprendenti e di volontari delle scuole Penny Wirton sparse in tutto il Paese su temi quali lavoro, giustizia, democrazia.
Nella seconda sezione di Lezioni di italiano Maria Teresa Ciammaruconi, che a Casal Bertone è una volontaria della scuola Penny Wirton, ha voluto riscrivere alcune testimonianze di Atlante del mondo nuovo, ma lo ha fatto nella lingua che ella ha appreso dai propri allievi e che, così dichiara, «è lingua del non detto come la poesia».
La testimonianza di Faezeh, iraniana, colpiva già per la sua fermezza e la sua chiarezza in Atlante del mondo nuovo, nel capitolo dedicato alla parola “Giustizia”. Qui, in Lezioni di italiano, il dettato poetico si distingue per verità e veridicità, nella formulazione incisiva e sintetica, sì, ma anche ricca di figure retoriche, tra le quali prevale la metafora.
Anche nelle poesie della prima sezione, La grammatica, nella quale la focalizzazione su parti del discorso (preposizioni, aggettivi, congiunzioni sono titoli di testi poetici), su tempi verbali, su singoli aspetti di morfologia e sintassi, è esplicita già nel titolo dei testi, emerge la capacità espressiva di quella “lingua del non detto come la poesia” e, insieme, l’abilità nel condensare in pochi versi vicende biografiche drammatiche, sentimenti di dolore e, nonostante tutto, di speranza.
Nella stessa lingua delle due prime sezioni, riconosciuta come nuovo idioma di poesia, Maria Teresa Ciammaruconi sceglie allora di scrivere la terza, La Maestra, in un incontro vicendevole di apprendimenti e insegnamenti, di saggezza e spaesamento, di trasformazione e creazione. È speranza in un bene comune? Certo è che, come recita il sottotitolo, Penny Wirton non è più solo.
Maria Teresa Ciammaruconi, Lezioni di italiano. Penny Wirton non è più solo, Croce 2025
*Con il lapis raccoglie annotazioni a margine su volumi di versi e invita alla lettura della raccolta a partire da un testo individuato come particolarmente significativo.