Boccadasse

E' disponibile l'ultimo libro di Paolo Alberto Valenti

[GIUGNO 2021] Boccadasse, di Paolo Alberto Valenti, Roma, Edizioni Cofine, 2021,  pp. 120 con capitolo iconografico, euro 15,00 (vedi modalità di acquisto)

[GIUGNO 2024] Nel 2024 è stata pubblicata una II edizione con aggiunta di una testimonianza documentale. ISBN 9791281642027  euro 16,00 (vedi modalità di acquisto)

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A partire dal nome del quartiere di Genova in cui è nato – Boccadasse (Albaro) – Paolo Alberto Valenti, giornalista, scrittore, plana sulle architetture, sui luoghi, sugli eventi e i ricordi di un’Italia rimasta nel cuore e che ha dovuto lasciare decenni fa.

Nelle pagine affiorano voci e anime che s’incrociano fra il Mediterraneo e l’Atlantico, la forte presenza di una famiglia con grandi radici e le braci delle tempeste belliche – i due conflitti mondiali e quelli “non dichiarati, ma proseguiti quotidianamente” – che non hanno risparmiato nessuno.

Come in controluce appaiono ricordi di amori abbaglianti, puri, che tuttavia non hanno retto al grigiore del quotidiano e all’imperfezione del tempo.

Qui un estratto (in PDF) dell’opera.

Una recensione della prof.ssa Franca Maria Ferraris

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NEL LIBRO

(dalla Nota introduttiva) … Tra gli scenari che si presentano a chi scorre le pagine di Boccadasse, prevale quello offerto dai quadranti occidentali della penisola, a partire da Roma – il percorso della via Aurelia letto in una visione che trascende lo spazio e il tempo – fino a un nord-ovest diventato porta d’accesso a un’altra dimensione di vita.

Genova, Roma, la prospettiva di un’America che viene scartata per preferirle altri scenari: queste sono alcune delle tappe di un itinerario dell’anima che individua, veri e propri punti “radar”, personalità di artisti e scrittori, alcune delle quali, nonostante lo scarto anagrafico, sono diventate presenze familiari tanto nella biografia dello scrittore quanto nel ricordo di tanti in Italia.

La lettura di questo mondo privato si dipana lungo la direttrice della “linea ligustica”, quella diventata protagonista di prima grandezza nella storia della poesia italiana, con figure dominanti come Camillo Sbarbaro, Eugenio Montale, Giorgio Caproni; altre, non altrettanto note al grande pubblico, ma parimenti importanti, occupano un posto di rilievo nelle pagine di Boccadasse: è il caso di Francesco Biamonti. Accanto a queste figure risuona inoltre l’eco popolare di quei cantautori genovesi che raramente hanno confessato la loro profonda appartenenza alla stessa radice letteraria.

Il testo è totalmente estraneo a qualunque riduzione regionalistica: per Paolo Valenti il riferimento alla terra “madre” scaturisce da ragioni squisitamente spirituali; esso è anzi prova (se ce ne fosse ancora bisogno) che la validità di una cultura – anche geograficamente definibile – risiede principalmente nel suo valore universale e quindi nella sua capacità di aderire al destino di ogni essere umano, ovunque e in ogni tempo.

(…) È una galleria di presenze che, non potendosi nutrire di assoluto, en­tra in una costellazione di fenomeni che indicano il punto nodale, e tal­volta dolente, di una trama di cui il narratore resta assorto testimone, come se egli stesso aspirasse allo scenario di un contropassato al quale la storia reale non ha dato opportunità di realizzarsi.

Boccadasse non perde le occasioni di ancorarsi alla realtà storica e a fatti realmente avvenuti o vissuti nel magma della storia dell’Italia della guerra e del dopoguerra, con le contorsioni della politica, le carte se­grete dei misteri irrisolti e le tragedie che hanno profondamente ferito il paese, dal fascismo più rimosso che affrontato in tutte le sue manifestazioni e le sue diramazioni, fino alla dimensione della complessa contemporaneità europea. Sono vicende a volte solo profilate nella narrazione, ma che, in buona percentuale, non hanno mancato di lasciare tracce nella vita privata degli italiani tutti. Al culmine dello scenario si schiude la Francia e la città di Lione che, nonostante i suoi labirinti, offre una possibilità di esistere.

La trama si mostra pertanto composita e propone in appendice molte delle sue retrovie, le centine della costruzione narrativa che prende a prestito il breve diario di guerra del padre Italo Francesco, adolescente, foto storiche così come l’inedito integrale dell’ultima intervista che il poeta Giorgio Caproni aveva rilasciato a Paolo Valenti in via Pio Foà a Roma, oltre al racconto che Maria Luigia Ronco, stimatissima e indimenticata scrittrice e insegnante, madre dell’autore, aveva dedicato proprio a Caproni, anticipando l’ultima “ascesa” dell’“angelo-poeta” a Castelletto (Genova).

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L’AUTORE

PAOLO ALBERTO VALENTI (Genova 1959) è dal 1995 journalist/producer della televisione europea Euronews a Lione (Francia).

Ha scritto nel tempo per alcune delle maggiori testate quotidiane e periodiche italiane, ma anche per quotidiani elvetici e latinoamericani.

Nel 2006 ha vinto il Riconoscimento Speciale della Giuria della 41a edizione dei Premi Saint-Vincent di giornalismo in qualità di fondatore dell’associazione di diritto francese ClubMediaItalie (già ClubMediaFrance), emanazione nell’area francofona europea della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Dal 2010 fa parte della Riserva Selezionata del­l’E­sercito Italiano.

Nel 2014 ha pubblicato il libro Tutto il fuoco del mondo (Viaggio di un riservista in Afghanistan tra fantasmi, polvere e morte), Armando Editore.