Bestiario dell’istante

Poesias in duas limbas di Maria Grazia Cabras

[Novembre 2017] BESTIARIO DELL’ISTANTE, poesias in duas limbas di Maria Grazia Cabras, pp 56, euro 13,00.

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Il LIBRO                              

La raccolta si compone di due sezioni:
L’Aperto
(in lingua sarda-nuorese con traduzione in italiano) dedicata alle creature animali colte nel loro apparire epifanico, fugace balenio di un Altrove in cui l’istante – scaturigine tra il silenzio e il suono, tra la quiete e il moto – e la visione coincidono, ac-cadono.   

La lingua sarda-nuorese, lingua arcaica, “barbarica” dona vigore alla potenza evocativa dell’incontro con queste creature che, uniche, vedono l’Aperto; in quanto ignare della morte, hanno il tramonto dietro di sé, sono libere.

L’Angusto (in italiano) intende percorrere anfratti cunicoli strettoie dell’umana esistenza.

Alice non attraversa lo specchio ma intraprende questo itinerario con lo speculum, oggetto della tecnica medica, esploratore spettrale di cavità, vuote di radure luminose / numinose. Scisso dalla mente e dal mondo, il corpo appare da tempo ostaggio, cosa della scienza.  

Una distanza siderale ci separa da Alice, compagna di fiabe e di giochi.

In questo percorso rapsodico, umbratile, che pone domande e si interroga, incrociamo alcune deformi creature della nostra contemporaneità: l’angoscia, lo smarrimento, la fame, lo sfruttamento del lavoro e l’agonia della Natura depredata, come il corpo, di luce bellezza sensualità.

Il linguaggio partecipa naturalmente dell’Angusto per l’indicibilità l’oscurità l’ambiguità del “dire”, incapace di un balzo speculativo: scorgere nuovi segni  nuove parole  per esprimere se stesso e l’Umano, sua propria, impastata sostanza.

 

 
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L’AUTRICE                             

Maria Grazia Cabras è nata nel 1954 a Nuoro. Ha conseguito il diploma in Neogreco presso il Dipartimento di Lingue Straniere dell’Università di Atene, città in cui ha vissuto per molti anni lavorando come interprete e traduttrice.

Ha pubblicato i volumi di versi Viaggio sentimentale tra Grecia e Italia (2004), Erranza consumata (Gazebo, 2007), Canto a soprano (Gazebo, 2010), Bambine meridiane (Gazebo, 2014) e il libretto musicale Fuochi di stelle dure, cinque ballate e un attittu (coautore Loretto Mattonai, Gazebo, 2011).

Ha tradotto il racconto di Alexandros Papadiamantis Τὸ vησὶ τῆς Οὐρανίτσας [Tó nisí tis Ouranítsas – L’isola di Uranitsa] dal Neogreco in Sardo (Ed. Papiros, 1994).

È redattrice della rivista “L’area di Broca”.

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Recensione di Antonio Lotierzo

Rencione di Maria Gabriella Canfarelli
 

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NEL LIBRO                          


Da L’Aperto

 

Merlo                                    Mérula

 

Nascosto l’albero                                  Cubau s’àrbore

il becco del merlo                                  su pittu ʼe sa mérula

è lume di memoria                                  est lantia d’ammentu

 

 

Ghiro oniroparlante               Ghiru bisiones narande

 

Romito                                                    Eremitanu                  

nella lana di balbuzie                               in lana ʼe gráriu

erodo vita spenta                                     rodende morta bida

 

 

Farfalla e lume                      Mariposa

 

Tendere l’arco:                                       Tèndere s’arcu:

verso quale direzione?                            in cale diressione?

crescere dentro un fuoco                        crèschere intro a unu focu

?                                                                  ?


 

Da L’Angusto
 

La carta la tana
la ratio contraria
Alice e lo speculum
nel viaggio combusto

capo-volti profili calchi abrasivi
orecchie in corsa

consola la selva smarrita   

Un velo
sul crinale delle mura

traduce il tempo
morde il dorso delle cose            

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Rovescia illusioni
la linea del giardino
 

è fune fatica
appello spiaggiato

Appare per poi scomparire
l’albero melo

grondano d’un tratto le sue foglie:
età del rame al plenilunio

Il bivio è l’inquietudine feconda
del viaggiatore il paradosso
ondulazione giubilante
glossa nella ruota, grida come onda 
che fiorisce in cunicoli-nessi
verso molteplici mondi (per dove da dove?)
e impensate marine che salgono
implosione di orienti