Applausi e complimenti per “Tor Tre Teste” di Luciani

Roma, 20 maggio 2005. A vent’anni dalla sua prima raccolta di versi “Il paese e Torino”, Vincenzo Luciani si è presentato al pubblico romano con la nuova raccolta "Tor Tre Teste ed altre poesie (1968-2005)"(Edizioni Cofine, Roma, 2005, E 10). La presentazione del libro, è avvenuta il 20 maggio presso il Centro Culturale di via Lepetit 86, proprio a Tor Tre Teste, quartiere, della periferia est della Capitale, dove egli vive ormai da venticinque anni, dopo una lunga emigrazione che, dal suo paese natale Ischitella sul Gargano, lo ha portato dapprima in Umbria, poi a Torino e infine a Roma.

La presentazione è stata fatta dal prof. Rino Caputo della Facoltà di Lettere dell’Università Tor Vergata e dal direttore di Periferie Achille Serrao. I giornalisti Michele Afferrante (Rai Uno) e Carlo Moretti (La Repubblica) hanno inviato un proprio intervento scritto. L’evento è stato allietato dagli intermezzi musicali in vari dialetti italiani (intonati dal Coro “Accordi e note”) e dalla lettura di alcune poesie della raccolta.

In apertura il Presidente della Commissione Cultura del VII Municipio, Leonardo Galli, che ha insignito Luciani con una targa in “segno di apprezzamento profondo nei confronti di un valore poetico che dà lustro al nostro Municipio”, come ha egli stesso sottolineato.

Il Prof. Caputo è intervenuto, elogiando fra l’altro la “tenacia dolce e forte” di Luciani che l’ha coinvolto nella partecipazione alle iniziative culturali promosse alla Biblioteca Gianni Rodari dall’Ass.ne culturale Periferie. Ha ricordato che Luciani ha fondato l’associazione e l’omonima rivista di poesie Periferie ed il giornale Abitare A del quale è anche direttore. Luciani ha pure creato insieme ad Achille Serrao il Centro di documentazione della poesia dialettale Vincenzo Scarpellino ed inoltre è tra i promotori, assieme ai “poeti del parco” (amici letterati), del premio letterario “Città di Vico del Gargano” e del premio nazionale di poesia in dialetto “Città di Ischitella – Pietro Giannone”.

Caputo ha poi ringraziato l’autore per aver prodotto e innestato cultura vera e nuova in periferia. “La poesia – ha proseguito – non nasce solo per spirito autoriale, ma l’io deve avere un tu e partecipare a un noi. Il titolo dell’opera non è un caso: Tor Tre Teste è il luogo di concentrazione dell’agire poetico di Luciani perché focalizza tutta la sua vita di poeta e di uomo, un punto di arrivo rispetto a una fase della sua attività, ma anche un punto di partenza”. Caputo ha ricordato Filippo Fiorentino, caro amico e poeta scomparso di recente, al quale è dedicata la raccolta. “Questo – ha concluso – è un momento importante nella definizione della carriera poetica di Vincenzo, i vari livelli vengono utilizzati in modo maturo, le lingue si mescolano (le poesie sono alcune in dialetto garganico di Ischitella, altre in romanesco, altre in italiano): auguro a Vincenzo di continuare sempre più tenero e potente questa vocazione poetica”.

Il direttore di Periferie Achille Serrao, ha notato come la prima parte di “Tor Tre Teste”, (dedicata ai luoghi che hanno ispirato la sua poesia, ovvero il paese natale, Torino e Roma), sarebbe potuta essere scritta interamente in romanesco. Ciò avrebbe testimoniato il radicamento del poeta nella Capitale e sarebbe stata una soluzione di sicuro successo, in quanto “Luciani è un grande poeta dialettale, qualsiasi codice usi”.

Vincenzo Luciani infine ha ringraziato tutti: i coristi, gli amici più stretti ai quali fa leggere le proprie poesie prima di pubblicarle (Rino Caputo, Achille Serrao e Cosma Siani), i poeti di Via dei Noci 64, dove è nata Periferie, e anche i vicini di casa. Ed ha concluso: “Più vi commuoverete leggendo le mie poesie e più capirò che non ho scritto solo per me. E ne sarò contento perché si scrive sempre per almeno un’altra persona”.